Carlo Enrico Peris

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Aggiornamenti dell'autore
Libri di Carlo Enrico Peris
Lingua:Libri Italiani
Sul Greco Mare
20-dic-2017
5,99 €
«In questo libro narro della mia stagione 2016, in Egeo, partendo dal Golfo Saronico fino al Dodecaneso e ritorno. La particolarità di questa estate è che, per la prima volta e nonostante il mio essere l’animale schivo di cui ho già parlato, ho ospitato diverse persone a bordo. Ognuna di loro mi ha lasciato qualcosa di cui ringraziare, e a volte la soddisfazione di osservare il barlume della passione per questa mia stessa vita marina nascere in occhi vergini. Ho aggiunto, come suggeritomi da un editore ma anche dai più critici tra i miei lettori affezionati, un po’ di geografia. Ma non troppa. Non solo perché di portolani sulla Grecia, più o meno tecnici, più o meno “raccontati”, ce ne sono fin troppi e chi vuole informazioni nautiche può trovarle lì, ma anche perché continuo a essere convinto che saper raccontare, saper andare a vela e saper scrivere portolani sono tre cose distinte, e io, forse, a malapena, riesco a gestirne onorevolmente una. Non saprei nemmeno quale.»
Il racconto autoironico di un’estate passata navigando, in Grecia, tra avventure e disavventure, incontri e – a volte – scontri, baie deserte e banchine affollate, tonni, delfini e charteristi russi. In breve, il meglio e il peggio della vela descritti come due facce inscindibili della stessa affascinante, meravigliosa, medaglia.
Carlo Enrico Peris da alcuni anni si divide tra un lavoro serio come geologo marino in inverno e un ironico vagabondare in barca a vela in estate, anche se i due aggettivi possono essere liberamente scambiati. Dopo “Trilogia della Regata e altri racconti”, opera in cui mai si parla di regate se non nel titolo, “Sul greco mare” è il suo secondo libro. Comprandolo rischiate davvero di convincerlo a scriverne un terzo.
Il racconto autoironico di un’estate passata navigando, in Grecia, tra avventure e disavventure, incontri e – a volte – scontri, baie deserte e banchine affollate, tonni, delfini e charteristi russi. In breve, il meglio e il peggio della vela descritti come due facce inscindibili della stessa affascinante, meravigliosa, medaglia.
Carlo Enrico Peris da alcuni anni si divide tra un lavoro serio come geologo marino in inverno e un ironico vagabondare in barca a vela in estate, anche se i due aggettivi possono essere liberamente scambiati. Dopo “Trilogia della Regata e altri racconti”, opera in cui mai si parla di regate se non nel titolo, “Sul greco mare” è il suo secondo libro. Comprandolo rischiate davvero di convincerlo a scriverne un terzo.
Altri formati:
Copertina flessibile
include IVA (dove applicabile)
Trilogia della Regata: e altri racconti
18-dic-2017
5,99 €
Il titolo di questo libro potrebbe fuorviare gli appassionati di regate convincendoli a comprare una raccolta di racconti nella quale di regate, in verità, non si parla praticamente mai. Il titolo è stato scelto apposta per fuorviare i suddetti appassionati.
In realtà l'autore naviga coi parabordi appesi alle draglie – e li fotografa addirittura! - le vele rattoppate a mano, predilige l'andatura al lasco e appena può lascia il timone al pilota automatico. A peggiorare - se possibile - la sua figura, ama i garrocci e ne tesse le lodi battendosi orgogliosamente il petto, ma solo perché non può permettersi un comodo avvolgifiocco.
Da diversi anni lui e Manuela tediano parte dei navigatori italiani dalle pagine del loro blog, While Slowly Going Nowhere, illudendosi in tutta sincerità di procurare divertimento. Se chiedete in giro, quasi tutti i velisti si faranno vanto di non aver mai avuto a che fare con loro. Mentono: almeno una volta nella loro vita avranno dovuto operarsi disperatamente per evitarli, o avranno finto di ridere alle loro battute per abbreviare il disagio. Grazie a questo disguido, i racconti del blog sono ora - purtroppo - diventati un libro: questo libro. Non solo: dopo una prima, inutile operazione di scrematura, agli esistenti ne sono stati aggiunti di inediti. Addirittura un paio sono stati scritti per l'occasione.
Se ancora, arrivati fin qui, non vi siete lasciati convincere a evitare questo acquisto, sappiate che l'autore rifiuta espressamente ogni responsabilità diretta e indiretta sugli effetti che l'ormai inevitabile lettura potrà avere su di voi e sulle persone a voi più vicine.
Anche se a onor del vero la sua dichiarazione, interrogato a riguardo, è stata semplicemente: “Stacce”.
Duna è un Serenity, classe 1980, costruito dai cantieri CBS di Fiumicino. Il nome le è stato dato prima dell'uscita della famosa automobile: ogni battuta a riguardo, per quanto invitante, in realtà non fa ridere.
Al contrario su Carlo Enrico Peris, classe 1969, ex costruttore di boomerang, laureato in qualcosa da qualche parte, da sempre impegnato a tempo pieno nella sopravvivenza, ogni battuta è buona.
Un mare da scoprire, il Mediterraneo, una vecchia barca in perenne manutenzione, Duna, una coppia in viaggio, Carlo e Manuela. I racconti ironici delle loro avventure, e soprattutto disavventure, sparse tra le Baleari a ovest e Istanbul a est. Del blog che da anni descrive il loro vagabondare estivo, While Slowly Going Nowhere, questo libro raccoglie il meglio, integrandolo con undici racconti inediti. Trentatré storie piene di mare, di vela, di isole non troppo lontane, di amici conosciuti in porti remoti. Sullo sfondo il vento, che quando è poco non va bene, ma quando è troppo è troppo, le rade deserte, che se non c'è nessuno ci sarà pure un motivo, i garrocci, che son tanto belli in foto quanto scomodi in navigazione.
In realtà l'autore naviga coi parabordi appesi alle draglie – e li fotografa addirittura! - le vele rattoppate a mano, predilige l'andatura al lasco e appena può lascia il timone al pilota automatico. A peggiorare - se possibile - la sua figura, ama i garrocci e ne tesse le lodi battendosi orgogliosamente il petto, ma solo perché non può permettersi un comodo avvolgifiocco.
Da diversi anni lui e Manuela tediano parte dei navigatori italiani dalle pagine del loro blog, While Slowly Going Nowhere, illudendosi in tutta sincerità di procurare divertimento. Se chiedete in giro, quasi tutti i velisti si faranno vanto di non aver mai avuto a che fare con loro. Mentono: almeno una volta nella loro vita avranno dovuto operarsi disperatamente per evitarli, o avranno finto di ridere alle loro battute per abbreviare il disagio. Grazie a questo disguido, i racconti del blog sono ora - purtroppo - diventati un libro: questo libro. Non solo: dopo una prima, inutile operazione di scrematura, agli esistenti ne sono stati aggiunti di inediti. Addirittura un paio sono stati scritti per l'occasione.
Se ancora, arrivati fin qui, non vi siete lasciati convincere a evitare questo acquisto, sappiate che l'autore rifiuta espressamente ogni responsabilità diretta e indiretta sugli effetti che l'ormai inevitabile lettura potrà avere su di voi e sulle persone a voi più vicine.
Anche se a onor del vero la sua dichiarazione, interrogato a riguardo, è stata semplicemente: “Stacce”.
Duna è un Serenity, classe 1980, costruito dai cantieri CBS di Fiumicino. Il nome le è stato dato prima dell'uscita della famosa automobile: ogni battuta a riguardo, per quanto invitante, in realtà non fa ridere.
Al contrario su Carlo Enrico Peris, classe 1969, ex costruttore di boomerang, laureato in qualcosa da qualche parte, da sempre impegnato a tempo pieno nella sopravvivenza, ogni battuta è buona.
Un mare da scoprire, il Mediterraneo, una vecchia barca in perenne manutenzione, Duna, una coppia in viaggio, Carlo e Manuela. I racconti ironici delle loro avventure, e soprattutto disavventure, sparse tra le Baleari a ovest e Istanbul a est. Del blog che da anni descrive il loro vagabondare estivo, While Slowly Going Nowhere, questo libro raccoglie il meglio, integrandolo con undici racconti inediti. Trentatré storie piene di mare, di vela, di isole non troppo lontane, di amici conosciuti in porti remoti. Sullo sfondo il vento, che quando è poco non va bene, ma quando è troppo è troppo, le rade deserte, che se non c'è nessuno ci sarà pure un motivo, i garrocci, che son tanto belli in foto quanto scomodi in navigazione.
Altri formati:
Copertina flessibile
include IVA (dove applicabile)