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Immaginate l'oblio: Il macabro nel Sud Italia Copertina flessibile – 6 settembre 2021
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Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa180 pagine
- LinguaItaliano
- Data di pubblicazione6 settembre 2021
- Dimensioni12.85 x 1.14 x 19.84 cm
- ISBN-13979-1280144201
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Dettagli prodotto
- ASIN : B095T74J31
- Editore : Horti di Giano (6 settembre 2021)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 180 pagine
- ISBN-13 : 979-1280144201
- Peso articolo : 220 g
- Dimensioni : 12.85 x 1.14 x 19.84 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 133,684 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 282 in Narrativa gotica
- n. 404 in Storie dell’occulto
- n. 2,926 in Racconti (Libri)
- Recensioni dei clienti:
Informazioni sugli autori
Gerardo Spirito, classe 1992, è nato e vive a Napoli.
Napoletano. Classe '89. Ha nel cassetto una laurea magistrale in "Comunicazione Pubblica e d'Impresa", conseguita presso l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, e un master di II livello in "Management del turismo e dei beni culturali".
Appassionato di letteratura a 360°, tra i suoi scrittori preferiti si annoverano H.P. Lovecraft e Clark Ashton Smith, ma anche Erri De Luca, Flannery O'Connor e Raymond Carver.
Ha scritto, insieme a Gerardo Spirito, i tre volumi che compongono la trilogia de "Il macabro nel Sud Italia", pubblicati da Edizioni Horti di Giano:
- Racconti sull'Innominabile (2020)
- Immaginate l'oblio (2021)
- Cantico Notturno (2022; vincitore del Premio Ulthar alla seconda edizione di Libri da Yuggoth)
Ha scritto le storie alla base del romanzo grafico "Gotico Italiano Vol.3 - Lo squarcio nel cielo", anch'esso targato Horti di Giano.
Il suo racconto "Ode alla Nube Nera" è stato pubblicato sull'undicesimo numero della rivista Zothique, edita da Dagon Press.
Per la nuova carne edizioni ha pubblicato la novella "L'Avversario" (2023).
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Migliori recensioni
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Le storie sono pessimiste e i personaggi stessi non spiccano certo per l'innocenza o il coraggio: nei migliori dei casi sono persone affossate dai propri problemi, nei peggiori feccia umana. Sebbene il sovrannaturale sia presente, spesso pare essere una presenza lontana e, a parte alcuni racconti, spesso al lettore arriverà il dubbio che non sia in realtà qualcosa di origine più terrena. I veri protagonisti delle storie sono i borghi, le persone superstiziose e cattive, gente che organizza culti di dubbia moralità o che sfrutta la religione a proprio vantaggio, discriminazione razziale e di genere ecc.
Chi ha compreato questa antologia sperando di trovare riferimenti a leggende locali potrebbe rimanere deluso: gli autori hanno rielaborato in chiave nuova il genere folk, creando una loro mitologia spesso inerconnessa tra i racconti.
Ho apprezzato anche l'immersione nel punto di vista dei personaggi, sebbene il narratore rimanga esterno: non a caso colore che hanno un punto di vista misogino o razzista ragionano con termini consoni alla propria mentalità, esattamente come la moglie sottomessa penserà che sia normale essere lo zerbino del marito.
In Conclusione "Il Macabro nel Sud Italia" pare una risposta a movimenti letterari emergenti come il Neogotico Piemontese ecc, leggerò volentieri gli altri volumi.
Il tutto raccontato con uno stile ricercato, minuzioso e dedito al particolare. Da leggere doverosamente di notte.
I protagonisti delle vicende sono spesso uomini umili che vivono del lavoro manuale o che purtroppo sopravvivono e spesso non possono permettersi il lusso di un bagno, persone che si ritrovano coinvolte in avvenimenti fuori dall'ordinario e spesso senza spiegazioni, anche per il periodo, logiche.
Personalmente non amato molto certi passaggi dove sembra che l'autore quasi insultasse queste persone che, vuoi per gli anni che correvano vuoi per l ignoranza dovuta alla povertà e all'impossibilità per tutti di potere avere un istruzione corretta, si ritrovano a credere a credenze assolutamente, al giorno d'oggi, surreali.
Non ho trovato il volume macabro come mi aspettavo e personalmente non mi è neanche molto piaciuto lo stile di scrittura dell'autore, ma chiaramente questo è il mio parere.
Non nascondo di essere rimasta un po' delusa, spero comunque che le mie parole possano non offendere nessuno rispettando assolutamente il lavoro della Casa Editrice e degli autori.

I protagonisti delle vicende sono spesso uomini umili che vivono del lavoro manuale o che purtroppo sopravvivono e spesso non possono permettersi il lusso di un bagno, persone che si ritrovano coinvolte in avvenimenti fuori dall'ordinario e spesso senza spiegazioni, anche per il periodo, logiche.
Personalmente non amato molto certi passaggi dove sembra che l'autore quasi insultasse queste persone che, vuoi per gli anni che correvano vuoi per l ignoranza dovuta alla povertà e all'impossibilità per tutti di potere avere un istruzione corretta, si ritrovano a credere a credenze assolutamente, al giorno d'oggi, surreali.
Non ho trovato il volume macabro come mi aspettavo e personalmente non mi è neanche molto piaciuto lo stile di scrittura dell'autore, ma chiaramente questo è il mio parere.
Non nascondo di essere rimasta un po' delusa, spero comunque che le mie parole possano non offendere nessuno rispettando assolutamente il lavoro della Casa Editrice e degli autori.

✒️ oggi vi presento una raccolta di racconti davvero particolare perché attraverso le storie che si susseguono veniamo proiettati in un mondo che sa di passato, di credenze popolari, di paure radicate nell'inconscio collettivo di una comunità. Vediamo prendere vita i racconti di padri, nonni e bisnonni che guardando indietro sanno costruire con le parole e con la tradizione un senso di straniamento e di terrore che si attacca ai nervi e li scuote in onde sempre poi potenti.
🖋️ Di che raccolta vi parlo? Vi presento "Il macabro nel Sud Italia. Immaginate l'oblio" di Marco Marra e Gerardo spirito ed edita Horti di Giano.
Si tratta del secondo volume di una trilogia dedicata alla scoperta del macabro dell'Italia del Sud.
✨ La raccolta che vede alternarsi le voci dei due autori, con coerenza e ritmo, si divide in due parti. La prima è "Racconti Arcaici", la seconda "Racconti Grotteschi". Per quanto cambiano in qualche modo toni e riferimenti - mondo antico ed epoca moderna - le due parti sono strettamente legate tra loro, così come lo sono le singole storie di Marra e Spirito che si muovono in punta di piedi su tematiche ricorrenti come la Notte della Sacra Liberazione e le credenze radicate in un mondo rurale indivisibile dalle sue origini ancestrali.
🎤 Ad introdurci alla lettura di questa raccolta così peculiare ci pensa la prefazione di Luigi Musolino che in poche pagine ci inizia al concetto di folk-horror passando per cinema e letteratura. Una premessa importante che dispone il lettore nella giusta prospettiva di osservazione. Ma non vi dirò di più.
📜 Venendo ai racconti veri e propri, il primo che apre le danze è "Il Dio Lapidato" di Gerardo Spirito. Protagonista è il venditore di stracci e cenci, Geremia - come il profeta - nato in una notte di sangue e ribaltamento del culto e cresciuto da una vecchia considerata la strega del villaggio.
Non è una vita facile quella di Geremia sempre in bilico tra violenza, odio, disprezzo, emarginazione e speranza che qualcosa possa cambiare. Ma per certe anime non esiste possibilità di redenzione e riscatto soprattutto dalle colpe altrui.
Un racconto forte, evocativo, visivo. Un racconto che tocca temi come la paura del diverso, la necessità di avere un capro espiatorio e la capacità di accettare il proprio destino.
👁️🗨️ Il secondo racconto, opera di Marco Marra, è "I giorni del flagello."
Siamo nella cittadina maledetta di Vinobo che in un remoto passato fu colpita da un morbo misterioso che aveva già flagellato i paesi dei dintorni.
Una pestilenza avvolta nel mistero che si intreccia con riti blasfemi, libri maledetti e stranieri misteriosi. Una storia che mescola, nella voce del narratore, un mix di elementi legati al gotico e al mistero.
Perché protagonista oltre la cittadina colpita dal morbo è la foresta oscura e misteriosa fuori le mura che sembra celare qualcosa di nefasto e demoniaco. Una foresta che è entità viva e pulsante.
Qui il focus è sul resoconto di una situazione che esce dalla vita consueta e che viene vista attraverso la lente della paura e della superstizione. Importante è trovare un responsabile, una causa al male e poco importa se si prende la via dell'irrazionalità.
Così se il narratore sembra trovare una chiave in qualche modo razionale a posteriori sa che la nebbia della paura e del mistero possono proliferare in luoghi remoti e tornare in forze per nuove ondate di morte.
⛰️ La terza storia è "I figli della montagna nera" di Spirito.
Qui seguiamo il pastore Liborio e le sue capre. Potrebbe sembrare il classico quadro di vita bucolica ma il male serpeggia infido tra l'erba dei campi e le valli montane.
Liborio non è un santo. Tra comportamenti violenti e incubi notturni però sembra vivere in modo dedito al suo gregge finché alcuni animali non iniziano a sparire.
Sarà colpa dell'uomo o di qualche animale selvatico? O forse c'è all'opera una forza misteriosa e nefasta che lascerà solo morte al suo passaggio?
Un racconto che sprigiona vibes di sano terrore dei tempi passati quando la comparsa di un elemento di disturbo nasconde in sé il seme della rovina e della fine.
✨ Segue il quarto racconto, opera a quattro mani dei due autori, "La notte della sacra liberazione".
Seguiamo il Muto nel suo arrancare giornaliero tra la cava di pietre e la vita di un paese che sembra nutrire in seno follia e blasfemia. Perché a muovere il destino dei cittadini è il Santone un individuo dalla follia febbrile che sembra conoscere tutto del passato e del futuro e sembra in grado di indirizzare le vite delle persone.
Perché il Santone pare sia in grado di esaudire i più oscuri desideri ma tutto ha un prezzo e non è mai un prezzo basso o contrattabile. E il risultato di tanto potere sulle menti deboli e manipolabili è una escalation di pazzia che possiamo paragonare al potere delle isterie di massa e delle più grandi sette.
Qui i temi sono multipli si va dalla parodia in chiave ironica e cinica dei culti religiosi più estremi al mostrare come chi troppo vuole nulla stringe, perché la brama insaziabile di potere e ricchezze finisce per scarnificare chi la prova.
Un racconto altamente simbolico e dalle atmosfere orrorifiche davvero vibranti.
🐐"Il capro nero" di Marco Marra è la storia numero cinque ed è il primo racconto della seconda parte della raccolta. Siamo nel Sud Italia di un periodo che mi piace pensare tra gli anni '50 e '60 quando la storia ha inizio.
Protagonista è Gaspare Tucillo. Allergico alla scuola segue le orme paterne prima con la fattoria di famiglia e poi con la guida dei camion dell'impresa di trasporto paterna. Tutto sembra richiamare un mondo popolare fatto di credenze e maldicenze dove le lingue lunghe sono pronte ad additare una donna come " 'a magara".
Vediamo Gaspare crescere, badare agli animali e al raccolto, innamorarsi e sposare Ambretta, succedersi al padre come capofamiglia tra alti e bassi. Insomma la tipica storia italiana di un passato non troppo lontano.
Ma le cose non sono mai come sembrano.
Del resto vediamo in scena una capra nera che sembra maledetta, un bracciante africano legato ad antiche credenze tribali e poi un professore enigmatico e un misterioso scrigno.
La morale è che la curiosità uccise il gatto come si suol dire. Ovvero se non sappiamo controllare la nostra voglia di conoscenza del proibito i rischi non sono calcolabili. Inoltre si mette in luce come la vita possa essere passivo-aggressiva con i suoi piani per noi che non siamo in grado di vedere e comprendere.
Il finale è davvero inatteso e richiama alcuni maestri di genere.
👥 Tocca poi al sesto racconto scritto da Gerardo Spirito ovvero "Lo sconosciuto".
In un paesino, Voci Ragna, che sembra uno dei tanti con la sua bisca, la coppia di ubriaconi sposati, il vecchio dall'età indecifrabile sempre curioso dei fatti altrui.
Un quadretto di provincia perfetto e tipico se non fosse che la routine viene rotta da un misterioso sconosciuto che entra all'improvviso nella bisca.
Chi è? Cosa vuole? Sta a voi scoprirlo.
Un racconto che profuma di incubi e verità non dette.
⏰ A chiudere la raccolta ci pensa "Quarantotto" di Marco Marra.
Siamo a Rocca Chiani. Elia come ama fare mensilmente vuole una donna con cui divertirsi e si reca da Zia Lucrezia. La serata inizia male e non immagina che si trasformerà in un incubi ad occhi aperti tra riti di sangue, cascine abbandonate, Notte della Sacra Liberazione e gangster.
Un piccolo resoconto di una notte di ordinaria follia.
🖋️ Arricchiscono la prima sezione due brevissimi interludi.
✒️ Lo stile dei racconti, per quanto di tue autori diversi, si mantiene sempre lineare con una narrazione molto ricercata e quasi pomposa in alcuni passaggi. Per quanto i racconti siano brevi mantengono una drammaticità espressiva che li rende davvero similari ai vecchi racconti che si tramandavano di casa in casa.
Tutto è essenziale alla narrazione e non ci sono elementi superflui.
Il rimando ad un mondo passato e misterioso è sempre forte ma si nota coma una specie di cesura tra la prima e la seconda parte. Almeno per me è stato così.
Se nei primi racconti si stampo arcaico possiamo ravvedere una morale, un insegnamento al pari delle vecchie fiabe nella seconda parte vediamo che i racconti, nonostante gli elementi comuni e i rimandi alle storie precedenti diventano più narrativi, più volti a colpire il lettore a che con derive maggiormente orrorifiche.
🗺️ Il mondo descritto è un mondo rurale, popolare. Un mondo di vecchie megere e di Matusalemme chiacchieroni e impiccioni. Come vengono presentati nei racconti. Un mondo di dicerie, malelingue, storie raccontate alla luce del fuoco e che passano di bocca in bocca.
Storie che sanno di notte, di creature sospese nel tempo e nello spazio, vecchie come il mondo. Di presenze che sibiliano sibilline nella mente dei prescelti.
I personaggi sono sempre dei poveri disperati che vivono in qualche modo al margine della scala sociale dove paura del diverso e superstizione si incontrano e trovano radici fertili per creare un veleno in grado di ammorbare lo spirito. Sono persone che non hanno speranza e spesso il substrato ideale per il proliferare di ignoranza e malvagità.
Con loro scendiamo sempre più giù nel baratro del non definibile e del non conoscibile.
✒️ È sicuramente una raccolta molto interessante che sfrutta un mondo ricco di credenze e leggende come quello del Sud Italia e lo trasforma nel motore della narrazione a riprova che non è necessario guardare oltre i confini nazionali per provare del sano terrore.
Neogotico e folk-horror italiano hanno tanto da dire e io sono pronta ad ascoltare.
🖤 Consigli questa breve raccolta a chi ama il genere e a chi è in cerca di una lettura diversa e interessante.
Sono curiosa di vedere dove ci porteranno questi due autori.