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The Inheritance Games: Vol. 1 Copertina rigida – 8 giugno 2021
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- Lunghezza stampa387 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreSperling & Kupfer
- Data di pubblicazione8 giugno 2021
- Età di letturaDa 14 anni in su
- Dimensioni15.4 x 3.5 x 22.7 cm
- ISBN-108820071304
- ISBN-13978-8820071301
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Dall'editore
«Perfetto per i lettori che cercano suspense, amore e glamour.
La Barnes ci consegna una trama al cardiopalma, un triangolo amoroso indimenticabile e un cast di personaggi riuscitissimo.» School Library Journal
Per chi ha amato Paper Princess, una nuova serie piena di amori proibiti, scandali e segreti, ambientata nella tenuta di un eccentrico miliardario, ossessionato dai rompicapi.

Una ragazza che non possiede nullla.
Quattro fratelli che hanno tutto.
Che la partita abbia inizio.
Dettagli prodotto
- Editore : Sperling & Kupfer (8 giugno 2021)
- Lingua : Italiano
- Copertina rigida : 387 pagine
- ISBN-10 : 8820071304
- ISBN-13 : 978-8820071301
- Peso articolo : 550 g
- Dimensioni : 15.4 x 3.5 x 22.7 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 75,107 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 74 in Thriller per ragazzi
- n. 593 in Azione e avventura per ragazzi
- n. 4,610 in Thriller e suspense
- Recensioni dei clienti:
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TIG è 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘰, è wow, è un continuo formulare ipotesi e decifrare dialoghi, personaggi, dinamiche. Prendete il Cluedo, prendete il Professor Layton, metteteli in un calderone riempito da quattro fratelli scaltri, una protagonista affetta da sottonaggine, e un plurimilionario defunto che si divertiva ad addestrare i suoi nipoti a forza di indovinelli allo stesso modo di Jacques Sounière con sua nipote Sophie, che otterete questo: un gomitolo di “Cosa? Come? Perché?”.
Lo stile dell'autrice, per quanto abbiamo davanti una traduzione di un romanzo straniero, è ammirevole: saper amalgamare una sottile ironia con la narrazione seria di un "giallo" non è da tutti. Anzi, facciamo prima a dire che è per pochi. Penso sia molto più facile fare dell'ironia attraverso delle similitudini, o raccontarlo con qualche battuta, che confonderlo fra le righe, ed è una delle tante cose che ho apprezzato della lettura: saper mostrare, senza raccontarlo. Insomma, un po' come gli enigmi nascosti per tutta Casa Hawthorne: bisogna saperli cogliere nel loro nascondiglio. Lo stile, inoltre, oltre a oscillare da semplice a ricercato, riesce a mantenere un ritmo incalzante, adatto al genere e al contesto, in cui è impossibile staccare gli occhi dalle pagine. A parte che facevo gli occhi a cuore in ogni singolo dialogo che mi si presentava: sebbene si somigliassero in quanto a registro formale (siamo comunque in un ambiente di alta classe), c'era sempre quel qualcosa — il tono, il modo di esporsi — che riusciva a far distinguere tutta quella miriade di personaggi. E non sono pochi. Tuttavia, il numero non è un elemento che gioca a svantaggio della storia: l'autrice ha fatto un lavoro magnifico per quanto riguarda la loro presenza e la loro caratterizzazione. Non ci si scorderebbe dei nomi neanche volendolo, perché tempo che ti chiedi dove X sia finito, che eccolo lì, lo trovi ad aspettarti subito nel capitolo dopo.
𝘊𝘩𝘢𝘱𝘦𝘶.
Ritornando al discorso "saper amalgamare" lo stile al mistero, penso che lo stesso concetto si possa adattare per i dialoghi: non importa con chi parli la protagonista, non importa se l'interlocutore sia fratello cowboy o fratello piacione, non importa se è la madre, la zia, la nonna, la sorella di X, l'assistente, o un presunto cane che alla fiera mio padre comprò. Non importa. Perché parleranno sempre a "indovinelli", a giri di parole, capaci di farti sospettare che il colpevole sia 𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 anziché 𝘵𝘪𝘻𝘪𝘰. I distrattori sono ovunque, tutti potrebbero essere colpevoli, e tu sei talmente disorientato dalla miriade di informazioni che vai leggendo che ti arrendi e aspetti di arrivarci negli ultimi capitoli.
Arriviamo a due note dolenti che, a malincuore, vanno a togliere qualche punto: i pensieri della protagonista e il dannato triangolo amoroso.
1. I pensieri di norma vanno in corsivo, eppure qui c'è un miscuglio di stile: a volte sono in corsivo, e altre NO. Tant'è che parecchie volte son dovuta tornare indietro e rileggere per capire se tal frase facesse parte della narrazione o meno. Pignola come sono, è stato un aspetto che mi ha fatto prudere le mani.
2. Ora, io non ho nulla contro i triangoli. A differenza di Renato Zero, io li considero molto volentieri nelle storie. Ma, per l'appunto, dipende dal tipo di storia. Sono dell'idea che in un romanzo come questo sia andato a rompere certi momenti di suspense. Ma perché dico questo? Perché la protagonista diciassettenne, che ha tantissime belle qualità (e l'essere sottona non è fra queste), non riusciva a rimanere nella stessa stanza con X o Y (o entrambi) che subito le partivano le pippe mentali. "Non posso permettermi di guardarlo", "Eravamo vicinissimi", "Dovevo ignorare che fossimo nella stessa stanza, avevo una missione da compiere e...", "Il mio cuore iniziò a battere forte quando lui...". Sempre. 𝘚𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦. 𝙎𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚. Ogni tanto, quando il momento lo permetteva, ci stava pure... Ma nel bel mezzo dell'indagine anche no. Hai un'eredità da gestire, un mistero da far venire alla luce, devi scoprire chi sei e cosa centri in tutto questo, un'intera famiglia ti vuole morta, e tu ti preoccupi che X ti guardi? Dai.
Per il resto: il mistero è ben studiato e curato nei minimi particolari, le pagine le divori una dopo l'altra senza nemmeno accorgertene. Ammetto che non mi aspettavo un rimescolamento di carte simile, nel finale. In tutto ciò, attendo il sequel come attendo la pizza il fine settimana.
Che dire un inizio molto promettente, con protagonisti affascinanti e ben scritti, prima fra tutti la protagonista Avery, ragazza tosta e molto intelligente che, a soli sedici anni, deve riuscire a sopravvivere ad un nuovo mondo nel quale non si ritrova per niente. Accanto a lei la sorella Libby, la guardia del corpo Oren e due specifici fratelli Hawthorne, Jameson e Grayson, tanto diversi quanto uniti dall’obbiettivo comune di capire l’ultimo grande mistero del nonno. Il romanzo non ha annoiato un secondo, la parte dell’amore adolescenziale è rimasta piuttosto in sottofondo ma, dico la verità, non mi è dispiaciuto. In questo primo romanzo gli enigmi la fanno da padrone e, tante volte, mi sono ritrovata a cercare anche io indizi e suggerimenti, insieme ai protagonisti del gioco, perchè di questo si tratta un gioco. Il ritmo incalzante e la voglia di sapere di più tengono il lettore col fiato sospeso fino all’ultima pagina che ci lascia, come giusto che sia, con un ulteriore interrogativo e un ulteriore mistero da svelare. Talvolta, per com’era strutturata la casa, mi è venuta in mente la serie tv Lock & Key, ma non so se è stata solo una mia impressione perchè l’ho vista da poco. Comunque sia, non vedo l’ora di leggere il secondo volume…
È un susseguirsi di enigmi, bugie, tradimenti mescolati a segreti di famiglia.
Ma non solo! Oltre a tanto mistero intorno alle scelte di Tobias Hawthorne, c'è un tocco di romanticismo alla scoperta dei quattro nipoti di Tobias, dei loro caratteri tanto diversi, che faranno palpitare il cuore di Avery Grambs (e anche quello di noi lettori).
È interessante seguire Avery mentre raccoglie gli indizi, seguire i suoi ragionamenti e, con l'aiuto dei quattro nipoti, mettere insieme i pezzi del puzzle lasciato da Tobias insieme all'eredità.
Un libro che mi ha catturata, sorpresa ed affascinata! Non vedo l'ora di leggere il seguito... Perché i misteri e gli enigmi continuano, non finiscono qui!
All'inizio la storia sembra intrigante ma poi tutti gli "amori proibiti, scandali e segreti" tanto decantati ho faticato a trovarli, tanto che a un certo punto il tutto è risultato anche un pò noioso e pesante.
Non dico che non sia carino, ma sia la storia che i personaggi (a me questi fratelli - almeno i due che si contendono la fanciulla - sembrano identici!) sono un pò piatti.
Leggerò il seguito? Probabilmente sì, ma giusto per dare una seconda possibilità all'autrice.
È stato un vero piacere leggerlo mai stato noioso in nessuna delle pagine per non parlare della storia veramente originale
Una lettura piacevolissima scorrevole
Insomma veramente un bel libro
5 stelle meritate