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L'avversario Copertina flessibile – 29 maggio 2012
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- Età di letturaDa 3 anni in su
- Lunghezza stampa169 pagine
- LinguaItaliano
- Dimensioni22 x 1.4 x 14.2 cm
- EditoreAdelphi
- Data di pubblicazione29 maggio 2012
- ISBN-108845927865
- ISBN-13978-8845927867
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Dettagli prodotto
- Editore : Adelphi (29 maggio 2012)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 169 pagine
- ISBN-10 : 8845927865
- ISBN-13 : 978-8845927867
- Peso articolo : 240 g
- Dimensioni : 22 x 1.4 x 14.2 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 713 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 101 in Narrativa contemporanea (Libri)
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Il talento sta in questo libro. Carrère, uno dei migliori scrittori francesi contemporanei è riuscito a rendere un fatto di cronaca, doloroso, ferale, atroce, un libro che non ha la pretesa di orientare opinioni, pensieri, sentimenti. Complicato era il parlare di Jean-Claude Romand e del suo pluriomicidio familiare in termini non sbilanciati, da un lato e dall'altro. È un libro ingiocabile, usando un termine proprio dei tempi nostri. Chiunque di noi si azzardasse a scrivere di un fatto di cronaca risulterebbe cacofonico, sgraziato e goffo. Carrère no, è riuscito anzi a creare una piccola gemma contemporanea. Consigliato a tutti, anche se alcune parti sono autentici colpi allo stomaco.

Il talento sta in questo libro. Carrère, uno dei migliori scrittori francesi contemporanei è riuscito a rendere un fatto di cronaca, doloroso, ferale, atroce, un libro che non ha la pretesa di orientare opinioni, pensieri, sentimenti. Complicato era il parlare di Jean-Claude Romand e del suo pluriomicidio familiare in termini non sbilanciati, da un lato e dall'altro. È un libro ingiocabile, usando un termine proprio dei tempi nostri. Chiunque di noi si azzardasse a scrivere di un fatto di cronaca risulterebbe cacofonico, sgraziato e goffo. Carrère no, è riuscito anzi a creare una piccola gemma contemporanea. Consigliato a tutti, anche se alcune parti sono autentici colpi allo stomaco.

Qualche refuso accettabile.
Un noir d'eccezione, con uno strato "meta-narrativo" intrigante.
Basato su una storia vera, i cui sviluppi sono di recente attualità (pre-pandemica).
Traduzione ottima.

Recensito in Italia 🇮🇹 il 8 gennaio 2023
Qualche refuso accettabile.
Un noir d'eccezione, con uno strato "meta-narrativo" intrigante.
Basato su una storia vera, i cui sviluppi sono di recente attualità (pre-pandemica).
Traduzione ottima.

Nel 1993 Jean-Claude Romand, un francese di 39 anni, fa una strage familiare: uccide la moglie, i due figli, i genitori e il cane. 18 anni di menzogne. Una vita intera di attente e studiatissime menzogne stava per affiorare oltre la cortina di rassicurante e stimata vita borghese svizzero-francese, ma Jean-Claude Romand ha fatto in modo che questo non accadesse mai.
Questa vicenda fece scalpore, in Francia. Scosse gli animi. E alla stessa maniera, scosse lo Scrittore, che , come un moderno Truman Capote cerca di capire chi sia veramente quest’uomo che per 18 anni ha mentito a tutti, vittima in prima persone della fitta rete di menzogna che lui stesso aveva creato.
Carrère è incredulo, turbato ed affascinato, ma imparziale. Studia attentamente la vicenda. Entra in contatto con Jean-Claude Romand seguendo il processo, avviando una corrispondenza con lui e facendogli visita in carcere una volta sola. Studia, a processo concluso, il fascicolo del dibattimento e ricava gli elementi processuali dai resoconti dettagliati che fa Jean-Claude stesso, sotto deposizione e durante gli incontri con gli psichiatri.
Il risultato di tanta minuziosità, di questo viaggio oscuro e terribile è questo breve romanzo, chirurgico e spietato.
In 170 pagine, Carrère ci trasmette l’ansia ed il panico quotidiani vissuti da Romand, l'orrore al pensiero che il suo teatrino venisse scoperto da coloro che aveva più cari. Una vita di ore vuote trascorse nelle aree di servizio o nei parcheggi dei bar, o in biblioteca, o tra i boschi del Giura ed anonime stanze d’albergo, fingendo di essere andato al lavoro. Una vita di truffe finanziarie a discapito dei suoi stessi parenti. Malattie inventate, una professione inesistente.
Una storia raccapricciante. Una straordinaria analisi del Male, a contatto vicinissimo con l'Avversario, il Diavolo che guida le più terribili azioni umane, senza voyeurismo, senza l'arroganza di un facile giudizio sulle azioni altrui. Anche le più sconsiderate.
Da leggere. D’un fiato.
Crudele e bellissimo è “L’avversario”.
“Ricalcando i suoi passi provavo pietà, una straziante simpatia per quell'uomo che aveva errato senza meta, anno dopo anno, chiuso nel suo assurdo segreto, un segreto che non poteva confidare a nessuno e che nessuno doveva conoscere, pena la morte. Poi pensavo ai bambini, alle fotografie dei loro corpi scattate all'Istituto di medicina legale: orrore allo stato puro, un orrore tale da costringerti a chiudere gli occhi, a scuotere il capo la realtà.”
L'unica pecca, se così si può chiamare, del testo è una certa superficialità d'indagine da parte dell'autore circa il contesto familiare in cui il protagonista crebbe: in particolare un'operazione di scavo più profondo attorno alle figure dei due genitori avrebbe forse chiarito molto di questa triste storia
Un viaggio di poche pagine e poche ore, da cui riemergere sottosopra.
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