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21 Lezioni per il XXI secolo Copertina flessibile – 11 settembre 2019
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- Lunghezza stampa490 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreBompiani
- Data di pubblicazione11 settembre 2019
- Dimensioni13 x 3.12 x 19.8 cm
- ISBN-10883010082X
- ISBN-13978-8830100824
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- Noi inarrestabili. Come ci siamo presi il mondo. Ediz. a colori: Vol. 1Yuval Noah HarariCopertina flessibile
Dall'editore

21 lezioni per il XXI secolo
Dopo il successo di SAPIENS E HOMO DEUS, Harari ci guida attraverso il presente.

Lo sapevate che? Il Sapiens. Da animali a dèi diventerà un film diretto dal documentarista premio Oscar Asif Kapadia e prodotto da Ridley Scott
Il libro di uno dei pensatori più audaci del nostro tempo chiude una tripletta di classici che hanno saputo catturare l’immaginazione di milioni di lettori. In Sapiens Harari ha esplorato il nostro passato, in Homo Deus ha scrutato il futuro, in 21 lezioni per il XXI secolo guarda al presente per dare un senso ai problemi più urgenti della contemporaneità.
In 21 lezioni chiare e accessibili Harari solleva le domande più importanti che dobbiamo porci per sopravvivere e per prepararci a un futuro che sarà molto diverso dal mondo in cui viviamo oggi.
Che cosa dobbiamo insegnare ai nostri figli? Come l’intelligenza artificiale cambierà il significato di essere umani? Che cosa si può fare per contrastare l’epidemia di notizie false? L’Europa deve tenere le porte aperte ai migranti? Il nazionalismo può risolvere i problemi causati dalla disuguaglianza e dai cambiamenti climatici?

Hanno detto di 21 lezioni per il XXI secolo
“21 lezioni per il XXI secolo chiude una tripletta di classici. Grazie a Harari il mondo ha più senso per molti di noi.” The Bookseller
“Yuval Noah Harari è lo scrittore di non-fiction più appassionante e stimolante del momento.” Matt Haig
“Non c’è nessuno in grado di spiegare il mondo meglio di Harari. È il professore che tutti avremmo voluto avere all’università. Harari l’ha fatto di nuovo: 21 lezioni è semplicemente un libro cruciale.” Adam Kay
Dettagli prodotto
- Editore : Bompiani (11 settembre 2019)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 490 pagine
- ISBN-10 : 883010082X
- ISBN-13 : 978-8830100824
- Peso articolo : 350 g
- Dimensioni : 13 x 3.12 x 19.8 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 3,352 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 89 in Storia (Libri)
- n. 113 in Studi culturali e sociali (Libri)
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Recensito in Italia il 13 ottobre 2019
-
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Contiene le domande ma anche le risposte esaustive alle domande riguardanti il mondo moderno, il futuro, la storia, l'economia, la filosofia, la politica, la tecnologia, la biologia e tanto altro.
Cos'è l'intelligenza artificiale? Dio esiste davvero?
Ciò che promette l'autore non è una soluzione a tutti i problemi del mondo moderno, anche se spesso offre delle soluzioni o delle alternative ad esse, ma la possibilità di capire certi fenomeni di lunga durata che potrebbe risultare difficile analizzare essendovi immersi.
Harari sembra voler bloccare il tempo ed analizzare il presente in relazione a futuro e passato, con un'analisi critica basata su fatti e portando le diverse opinioni in contrapposizione tra loro, che nascono in merito a tali argomenti.
Tutti dovrebbero leggerlo, davvero tutti.
---
Nuove note 2020.
La sfida tecnologica
1. Disillusione
La narrazione liberale non sembra più essere la vincitrice su comunismo e fascismo. Quantomeno il menù fisso viene spesso rigettato, si vogliono solo i vantaggi o presunti tali.
La nuova narrazione dovrà dare un significato ad intelligenza artificiale e biotecnologie.
2. Lavoro
Prima e seconda rivoluzione industriale hanno fondamentalmente portato più lavori, al contrario di quanto affermavano i luddisti.
Ma questa volta potrebbe essere diverso con i robot e le AI: come temeva Marx, ora non ci sono solo lavoratori sfruttati, ma una massa di lavoratori irrilevante, senza rilevanza economica/politica.
I benefici di robot e AI sono evidenti in macchine a guida autonoma, nuovi compositori migliori di Mozart, giocatori di scacchi, investitori, ecc.
Una soluzione potrebbe essere "proteggere i lavoratori e non i posti di lavoro" con sussidi e redditi di cittadinanza. Un esempio interessante è dato da Israele, dove il 50% degli ebrei ultraortodossi non lavora mai, eppure godono dei più elevati livelli di soddisfazione esistenziale rispetto a ogni altro gruppo sociale israeliano. È dovuto alla forza dei loro legami comunitari e alla profonda gratificazione che trovano nello studio delle Sacre Scritture. Gli israeliani laici però lamentano del fatto che essi vivano sulle spalle degli altri e che il loro stile di vita non è sostenibile.
Harari conclude il capitolo così: "Quando i robot e l'IA escluderanno i lavoratori dal mercato del lavoro, gli ebrei ultraortodossi potrebbero essere visti come il modello del futuro anziché un fossile del passato. Questo non vuol dire che tutti diventeranno ebrei ultraortodossi e frequenteranno i centri di studi ebraici per conoscere il Talmud. Ma nelle vite di tutti la ricerca di un senso e di una comunità potrebbe diventare più importante della ricerca di un lavoro. Se riusciamo a combinare una rete di sicurezza economica universale insieme a comunità forti e intense aspirazioni semantiche, la perdita dei nostri lavori a favore degli algoritmi potrebbe in effetti rivelarsi una benedizione. Perdere il controllo delle nostre vite, comunque, è uno scenario che incute terrore. Malgrado il rischi di una disoccupazione di massa, ciò di cui dovremmo preoccuparci ancora di più è il trasferimento di autorità degli individui agli algoritmi, che potrebbe distruggere ogni residuale fede nella narrazione liberale e aprire la strada al potere delle dittature digitali."
3. Libertà
La democrazia si basa sulla libertà degli individui, non sulla razionalità quindi, ma sui loro sentimenti.
Ma quando gli algoritmi saranno in grado di comprendere meglio di noi stessi i nostri sentimenti allora sarà un'altra storia.
In futuro ci potrebbero essere IA che prenderanno quindi decisioni per noi, per i politici o che comunque tracceranno la strada d
elle importanti decisioni.
Fino ad ora il processo decisionale decentralizzato degli USA ha ad esempio permesso di fare decisioni migliori della Russia, ma in futuro con la IA ciò non è detto e potrebbe invece essere il contrario: la IA funzionano bene con grandi dati, quindi quando c'è centralizzazione e poca privacy.
4. Giustizia
In futuro chi avrà i dati sarà molto più potente. Le ingiustizie non saranno solo economiche e sociali, ma anche biologiche (bellezza, caratteristiche fisiche, ecc.).
Si potrebbe creare una casta di superuomini e normali homo sapiens.
La sfida politica
5. Comunità
Si parla di Facebook come azienda che vuole creare comunità più intime. Sicuramente le comunità sono ciò che servirebbero alla nostra società, ma non bisogna aspettarsi troppo da Facebook.
Vi è una crisi delle comunità umane, ma il corpo ricopre un valore ancora molto importante, quindi le comunità online devono essere integrate con l'offline.
6. Civiltà
Esiste una sola civiltà umana, non vi sono differenze genetiche o biologiche. "La verità è che la civiltà europea è tutto quello che gli europei hanno fatto in nome della civiltà europea, proprio come la cristianità è tutto quello che i cristiani hanno fatto in nome della cristianità..." Lo stesso per l'islam e l'ebraismo.
Il preambolo della Costituzione europea (che non è stato approvato) sembra far ricollegare la civiltà europea alla comunità ateniese, saltando 25 secoli di barbarie varie: Sparta, Giulio Cesare, Crociate, Inquisizione, commercio degli schiavi, Luigi XIV, Napoleone, Hitler e Stalin.
Civiltà e individui sanno creare storie molto fantasiose che fanno rimandare i propri valori a nobili e antichi predecessori (come ebrei e islamici ortodossi con le donne).
7. Nazionalismo
Il nazionalismo semplicemente non ha risposte alle 3 grandi sfide dell'umanità: la sfida nucleare, quella tecnologica e quella ecologica.
Queste 3 grandi sfide potranno e dovranno necessariamente essere risolte a livello globale.
Ciò non significa annientare le nazioni e abolire il patriottismo, ma fare fronte comune a questi problemi che non possono essere risolti da poche potenze.
8. Religione
La religione non può essere d'aiuto con problemi di tipo tecnico o politico, ma con i problemi di identità sì. "Gli scienziati riescono gradualmente a ottenere raccolti più abbondanti, mentre sacerdoti e guru imparano a inventare giustificazioni più convincenti."
9. Immigrazione
Non c'è più il razzismo ma il culturalismo, che però va a discriminare comunque i singoli.
Si fa un discorso di ampie vedute molto interessante.
10. Terrorismo
11. Guerra
12. Umiltà
Ogni civiltà, ad esempio gli ebrei, deve capire di non essere al centro del mondo e/o della storia.
13. Dio
Dio è spesso usato a sproposito e con ragionamenti sconclusionati.
14. Laicismo
Laico è chi ha un insieme di valori positivi, non la negazione della religiosità.
Si basa su verità, compassione, libertà e uguaglianza. La laicità ammette i propri errori e trova la conoscenza e la verità ovunque si presenti.
15. Ignoranza
Nessuno può sapere tutto.
16. Giustizia
Basiamo la nostra moralità sulle conseguenze o sulle intenzioni, ma non sappiamo molte cose e non comprendiamo a fondo i complessi problemi e connessioni che ci sono nel mondo.
17. Post-verità
Le narrazioni come le religioni ci sono da secoli, ma non per questo non sono bugie collettive.
18. Fantascienza
"Il futuro non è come lo vedete nei film."
19. Istruzione
Bisogna imparare le 4 c: critica, comunicazione, collaborazione e creatività.
20. Senso
La vita non è una narrazione, è complessa.
Nessuno ne conosce il senso.
Non è nemmeno necessario conoscerlo, basta conoscere di più se stessi con la meditazione.
21. Meditazione
Harari consiglia la meditazione vipassiana, che pratica lui stesso.
Non è una pratica religiosa, ma di scoperta del proprio io.
Riflessioni finali
Sei pessimista o ottimista.
Cerco di essere realista:
"Le cose non sono mai andate meglio.
Le cose continuano ad andare piuttosto male.
Le cose possono andare ancora peggio."

Recensito in Italia 🇮🇹 il 13 ottobre 2019
Contiene le domande ma anche le risposte esaustive alle domande riguardanti il mondo moderno, il futuro, la storia, l'economia, la filosofia, la politica, la tecnologia, la biologia e tanto altro.
Cos'è l'intelligenza artificiale? Dio esiste davvero?
Ciò che promette l'autore non è una soluzione a tutti i problemi del mondo moderno, anche se spesso offre delle soluzioni o delle alternative ad esse, ma la possibilità di capire certi fenomeni di lunga durata che potrebbe risultare difficile analizzare essendovi immersi.
Harari sembra voler bloccare il tempo ed analizzare il presente in relazione a futuro e passato, con un'analisi critica basata su fatti e portando le diverse opinioni in contrapposizione tra loro, che nascono in merito a tali argomenti.
Tutti dovrebbero leggerlo, davvero tutti.
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Nuove note 2020.
La sfida tecnologica
1. Disillusione
La narrazione liberale non sembra più essere la vincitrice su comunismo e fascismo. Quantomeno il menù fisso viene spesso rigettato, si vogliono solo i vantaggi o presunti tali.
La nuova narrazione dovrà dare un significato ad intelligenza artificiale e biotecnologie.
2. Lavoro
Prima e seconda rivoluzione industriale hanno fondamentalmente portato più lavori, al contrario di quanto affermavano i luddisti.
Ma questa volta potrebbe essere diverso con i robot e le AI: come temeva Marx, ora non ci sono solo lavoratori sfruttati, ma una massa di lavoratori irrilevante, senza rilevanza economica/politica.
I benefici di robot e AI sono evidenti in macchine a guida autonoma, nuovi compositori migliori di Mozart, giocatori di scacchi, investitori, ecc.
Una soluzione potrebbe essere "proteggere i lavoratori e non i posti di lavoro" con sussidi e redditi di cittadinanza. Un esempio interessante è dato da Israele, dove il 50% degli ebrei ultraortodossi non lavora mai, eppure godono dei più elevati livelli di soddisfazione esistenziale rispetto a ogni altro gruppo sociale israeliano. È dovuto alla forza dei loro legami comunitari e alla profonda gratificazione che trovano nello studio delle Sacre Scritture. Gli israeliani laici però lamentano del fatto che essi vivano sulle spalle degli altri e che il loro stile di vita non è sostenibile.
Harari conclude il capitolo così: "Quando i robot e l'IA escluderanno i lavoratori dal mercato del lavoro, gli ebrei ultraortodossi potrebbero essere visti come il modello del futuro anziché un fossile del passato. Questo non vuol dire che tutti diventeranno ebrei ultraortodossi e frequenteranno i centri di studi ebraici per conoscere il Talmud. Ma nelle vite di tutti la ricerca di un senso e di una comunità potrebbe diventare più importante della ricerca di un lavoro. Se riusciamo a combinare una rete di sicurezza economica universale insieme a comunità forti e intense aspirazioni semantiche, la perdita dei nostri lavori a favore degli algoritmi potrebbe in effetti rivelarsi una benedizione. Perdere il controllo delle nostre vite, comunque, è uno scenario che incute terrore. Malgrado il rischi di una disoccupazione di massa, ciò di cui dovremmo preoccuparci ancora di più è il trasferimento di autorità degli individui agli algoritmi, che potrebbe distruggere ogni residuale fede nella narrazione liberale e aprire la strada al potere delle dittature digitali."
3. Libertà
La democrazia si basa sulla libertà degli individui, non sulla razionalità quindi, ma sui loro sentimenti.
Ma quando gli algoritmi saranno in grado di comprendere meglio di noi stessi i nostri sentimenti allora sarà un'altra storia.
In futuro ci potrebbero essere IA che prenderanno quindi decisioni per noi, per i politici o che comunque tracceranno la strada d
elle importanti decisioni.
Fino ad ora il processo decisionale decentralizzato degli USA ha ad esempio permesso di fare decisioni migliori della Russia, ma in futuro con la IA ciò non è detto e potrebbe invece essere il contrario: la IA funzionano bene con grandi dati, quindi quando c'è centralizzazione e poca privacy.
4. Giustizia
In futuro chi avrà i dati sarà molto più potente. Le ingiustizie non saranno solo economiche e sociali, ma anche biologiche (bellezza, caratteristiche fisiche, ecc.).
Si potrebbe creare una casta di superuomini e normali homo sapiens.
La sfida politica
5. Comunità
Si parla di Facebook come azienda che vuole creare comunità più intime. Sicuramente le comunità sono ciò che servirebbero alla nostra società, ma non bisogna aspettarsi troppo da Facebook.
Vi è una crisi delle comunità umane, ma il corpo ricopre un valore ancora molto importante, quindi le comunità online devono essere integrate con l'offline.
6. Civiltà
Esiste una sola civiltà umana, non vi sono differenze genetiche o biologiche. "La verità è che la civiltà europea è tutto quello che gli europei hanno fatto in nome della civiltà europea, proprio come la cristianità è tutto quello che i cristiani hanno fatto in nome della cristianità..." Lo stesso per l'islam e l'ebraismo.
Il preambolo della Costituzione europea (che non è stato approvato) sembra far ricollegare la civiltà europea alla comunità ateniese, saltando 25 secoli di barbarie varie: Sparta, Giulio Cesare, Crociate, Inquisizione, commercio degli schiavi, Luigi XIV, Napoleone, Hitler e Stalin.
Civiltà e individui sanno creare storie molto fantasiose che fanno rimandare i propri valori a nobili e antichi predecessori (come ebrei e islamici ortodossi con le donne).
7. Nazionalismo
Il nazionalismo semplicemente non ha risposte alle 3 grandi sfide dell'umanità: la sfida nucleare, quella tecnologica e quella ecologica.
Queste 3 grandi sfide potranno e dovranno necessariamente essere risolte a livello globale.
Ciò non significa annientare le nazioni e abolire il patriottismo, ma fare fronte comune a questi problemi che non possono essere risolti da poche potenze.
8. Religione
La religione non può essere d'aiuto con problemi di tipo tecnico o politico, ma con i problemi di identità sì. "Gli scienziati riescono gradualmente a ottenere raccolti più abbondanti, mentre sacerdoti e guru imparano a inventare giustificazioni più convincenti."
9. Immigrazione
Non c'è più il razzismo ma il culturalismo, che però va a discriminare comunque i singoli.
Si fa un discorso di ampie vedute molto interessante.
10. Terrorismo
11. Guerra
12. Umiltà
Ogni civiltà, ad esempio gli ebrei, deve capire di non essere al centro del mondo e/o della storia.
13. Dio
Dio è spesso usato a sproposito e con ragionamenti sconclusionati.
14. Laicismo
Laico è chi ha un insieme di valori positivi, non la negazione della religiosità.
Si basa su verità, compassione, libertà e uguaglianza. La laicità ammette i propri errori e trova la conoscenza e la verità ovunque si presenti.
15. Ignoranza
Nessuno può sapere tutto.
16. Giustizia
Basiamo la nostra moralità sulle conseguenze o sulle intenzioni, ma non sappiamo molte cose e non comprendiamo a fondo i complessi problemi e connessioni che ci sono nel mondo.
17. Post-verità
Le narrazioni come le religioni ci sono da secoli, ma non per questo non sono bugie collettive.
18. Fantascienza
"Il futuro non è come lo vedete nei film."
19. Istruzione
Bisogna imparare le 4 c: critica, comunicazione, collaborazione e creatività.
20. Senso
La vita non è una narrazione, è complessa.
Nessuno ne conosce il senso.
Non è nemmeno necessario conoscerlo, basta conoscere di più se stessi con la meditazione.
21. Meditazione
Harari consiglia la meditazione vipassiana, che pratica lui stesso.
Non è una pratica religiosa, ma di scoperta del proprio io.
Riflessioni finali
Sei pessimista o ottimista.
Cerco di essere realista:
"Le cose non sono mai andate meglio.
Le cose continuano ad andare piuttosto male.
Le cose possono andare ancora peggio."






Appena lo leggerò, scriverò anche qualcosa sul contenuto!
Dopo aver letto i suoi libri precedenti mi sono messo alla ricerca di questo capolavoro.
L'autore rimane sempre lucido e imparziale nel suo saggio. Non prende mai le parti ma racconta in maniera oggettiva l’argomento di cui scrive.
Un libro che consiglio perchè scritto in modo equilibrato, tocca argomenti delicati e lo fa con estrema maestria . Fa luce sul nostro presente toccando temi quali intelligenza artificiale, immigrazione e uguaglianza, non trascurando i pericoli che incombono nel nostro futuro nazionalismo, terrorismo e ignoranza.
Diviso in cinque parti con relativi sottotitoli, si passa dalla sfida tecnologica a quella politica, dalla disperazione e speranza con un occhio al terrorismo e alla guerra fino ad arrivare alla Veritá parlando di giustizia e fantascienza per terminare con la Resilienza.
Ovviamente non tutto va preso alla lettera, ma ognuno può trarre le proprie conclusioni e approfittare per ampliare la visione del mondo contemporaneo e capire le future evoluzioni di quest'ultimo poiché influeranno sulle nostre vite.
Consigliato a chi vuol osservare a fondo la realtà per viverla più consapevolmente, a chi vuole scoprire uno scrittore e storico con una mente lucida, profonda e illuminata .
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