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![L’isola di Gaia (Aurora Vol. 2) di [Rita Carla Francesca Monticelli]](https://m.media-amazon.com/images/I/51UEuhkkT5L._SY346_.jpg)
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L’isola di Gaia (Aurora Vol. 2) Formato Kindle
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E se tutta la tua vita, tutti i tuoi ricordi, tutto ciò che sei fosse solo un inganno?
Nel ventiduesimo secolo le conseguenze di un improvviso evento catastrofico di portata globale avvenuto pochi anni prima ha alterato profondamente le priorità di nazioni e governi e ha dato una grossa spinta verso un maggiore sviluppo tecnologico, con un particolare interesse nei riguardi della conquista dello spazio.
Ma, per quanto l’Agenzia Spaziale Internazionale sia in grado di costruire mezzi sempre più sofisticati per andare ben oltre i confini del sistema solare, ciò che impedisce veramente all’umanità di compiere lunghi viaggi verso altri mondi è la sua stessa natura fisica, perfezionata per vivere sulla Terra e inadatta ad affrontare per molti anni le condizioni estreme dello spazio profondo.
Gli scienziati inglesi Gabriel Asbury e sua moglie Elizabeth Caldwell hanno, però, trovato un modo per ovviare a questo problema: migliorare l’Uomo stesso.
“L’isola di Gaia” è ambientato nello stesso universo immaginario di “Deserto rosso”, 35 anni dopo la sua fine, ed è la seconda parte del ciclo di fantascienza dell’Aurora. Nel romanzo sono presenti nuovi personaggi e nuove storie, ma fa una breve apparizione anche qualche vecchia conoscenza.
- LinguaItaliano
- Data di pubblicazione27 novembre 2014
- Dimensioni file1408 KB
-
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Descrizione prodotto
L'autore
Dal 2009 si occupa di narrativa.
Tra il 2012 e il 2013 ha pubblicato la serie di fantascienza “Deserto rosso”, composta da quattro volumi disponibili sia separatamente che sotto forma di raccolta.
Grazie alla pubblicazione di questa serie nel 2014 è stata indicata da Wired Magazine come una dei dieci migliori autori indipendenti italiani e ciò le è valso la partecipazione come relatrice al XXVII Salone Internazionale del Libro di Torino e alla Frankfurter Buchmesse 2014.
L'isola di Gaia” è il suo settimo libro (novembre 2014).
Della stessa autrice sono disponibili anche i thriller “Il mentore” (2014), “Affinità d’intenti” (2015), “Sindrome” (2016) e “Oltre il limite” (2017), e i romanzi di fantascienza “Per caso” (2015), “Ophir. Codice vivente” (2016) e “Sirius. In caduta libera” (2018).
Appassionata di fantascienza e soprattutto dell’universo di Star Wars, è conosciuta nel web italiano con il suo nickname Anakina e ha una sua rubrica, intitolata “Life On Mars?”, nel podcast e blog FantascientifiCast. È inoltre una rappresentante ufficiale italiana dell’associazione internazionale Mars Initiative e un membro dell’International Thriller Writers Organization. --Questo testo si riferisce alla paperback edizione.
Dettagli prodotto
- ASIN : B00Q9L5QSK
- Editore : Rita Carla Francesca Monticelli; 1° edizione (27 novembre 2014)
- Lingua : Italiano
- Dimensioni file : 1408 KB
- Utilizzo simultaneo di dispositivi : illimitato
- Da testo a voce : Abilitato
- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
- Word Wise : Non abilitato
- Memo : Su Kindle Scribe
- Lunghezza stampa : 508 pagine
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 97,350 in Kindle Store (Visualizza i Top 100 nella categoria Kindle Store)
- n. 122 in eBook fantascienza tecnologica
- n. 277 in eBook avventura fantascientifica
- n. 942 in Avventure di fantascienza
- Recensioni dei clienti:
Informazioni sull'autore

Nata a Carbonia nel 1974, Rita Carla Francesca Monticelli vive a Cagliari dal 1993, dove lavora come scrittrice, oltre che traduttrice letteraria e tecnico-scientifica. Laureata in Scienze Biologiche nel 1998, in passato ha ricoperto il ruolo di ricercatrice, tutor e assistente della docente di Ecologia presso il Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia dell’Università degli Studi di Cagliari.
Da bambina ha scoperto la fantascienza e da allora è cresciuta con ET, Darth Vader, i replicanti, i Visitors, Johnny 5, Marty McFly, Terminator e tutti gli altri. Il suo interesse per la scienza si è sviluppato di pari passo, portandola, da una parte, a diventare biologa e, dall’altra, a seguire con curiosità l’esplorazione spaziale, in particolare quella del pianeta rosso.
Ma soprattutto ama da sempre inventare storie, basate su questi interessi, e ha scoperto che scriverle è il modo più semplice per renderle reali.
Tra il 2012 e il 2013 ha pubblicato la serie di fantascienza “Deserto rosso”, composta di quattro libri disponibili sia separatamente che sotto forma di raccolta. Quest’ultimo volume è stato un bestseller Amazon e Kobo in Italia, raggiungendo anche la posizione n. 1 nel Kindle Store nel novembre 2014, ed è tuttora uno dei libri di fantascienza più venduti in formato ebook.
Grazie alla pubblicazione della serie, nel 2014 è stata indicata da Wired Magazine come una dei dieci migliori autori indipendenti italiani e ciò le è valso la partecipazione come relatrice al XXVII Salone Internazionale del Libro di Torino e alla Frankfurter Buchmesse 2014.
“Deserto rosso” è anche la prima parte di un ciclo di opere di fantascienza denominato Aurora, che comprende inoltre “L’isola di Gaia” (2014), “Ophir. Codice vivente” (2016) e “Sirius. In caduta libera” (2018).
“Nave stellare Aurora” è l’ultimo volume di questo ciclo ed è il suo quindicesimo libro.
Oltre a quelli del ciclo dell’Aurora, nel 2015 ha pubblicato un altro romanzo di fantascienza, intitolato “Per caso”.
La sua produzione include anche quattro thriller, vale a dire “Affinità d’intenti” (2015) e la trilogia del detective Eric Shaw: “Il mentore” (2014), che nella sua versione inglese edita da AmazonCrossing è stato nel 2015 al primo posto della classifica del Kindle Store negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia, raggiungendo oltre 170.000 lettori in tutto il mondo, “Sindrome” (2016) e “Oltre il limite” (2017).
Dal 2016 è docente del “Laboratorio di self-publishing nei sistemi multimediali”, nell’ambito del corso di laurea triennale in Scienze della Comunicazione e del corso di laurea magistrale in Scienze e Tecniche della Comunicazione presso l’Università degli Studi dell’Insubria (Varese). Da questo laboratorio è tratto il suo saggio “Self-publishing lab. Il mestiere dell’autoeditore” (2020).
Oltre che al Salone e alla Buchmesse, è stata chiamata a intervenire in qualità di autoeditrice, divulgatrice scientifica nel campo dell’esplorazione spaziale e autrice di fantascienza hard in eventi quali COM:UNI:CARE (2013) all’Università degli Studi di Salerno, Sassari Comics & Games (2015), Festival Professione Giornalista (2016) a Bologna, la fiera della media e piccola editoria Più Libri Più Liberi (2016) a Roma, Scienza & Fantascienza (2014, 2016, 2018, 2019 e 2020) all’Università degli Studi dell’Insubria (Varese) e Voci e Suoni di Altri Mondi (2018) nella sede di ALTEC a Torino.
I suoi libri sono stati recensiti o segnalati da testate nazionali quali Wired Italia, Tom’s Hardware Italia, La Repubblica, Tiscali News e Global Science (rivista dell’Agenzia Spaziale Italiana).
Appassionata dell’universo di Star Wars, in particolare della trilogia classica, è conosciuta nel web italiano con il nickname Anakina e di tanto in tanto presta la sua voce e la sua penna al podcast e blog FantascientifiCast. È inoltre una rappresentante italiana dell’associazione internazionale Mars Initiative e un membro dell’International Thriller Writers Organization.
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È scritto in maniera fluida, editato con gran impegno come nemmeno i migliori libri in giro fanno, l’ebook è formattato bene (c’è un indice, ci sono i rientri nei primi paragrafi). E man mano che entri nel libro vuoi entrarne sempre di più e già temi il momento in cui il testo ti lascerà.
Il romanzo è corale. Ci sono vari personaggi, ben delineati, interessanti, dove ognuno ha qualcosa da dire e non ci si perde assolutamente, inoltre si sente la preparazione dell’autrice che nel finale nomina le fonti da cui si è ispirata e documentata. E la preparazione di Carla Rita Francesca Monticelli non rende il libro un trattato di natura tecnica, per nulla, anzi quelle scene in cui si entra in alcuni dettagli sono molto piacevoli, scorrono benissimo come l’intera storia e, soprattutto, il tutto è reso credibile. In un romanzo di fantascienza si sa che l’autore ha un campo più libero dove può inventarsi qualsiasi cosa gli venga in mente, ma in una storia di finzione deve essere tutto verosimile. L’autrice applica quello che in gergo tecnico si chiama “sospensione dell’incredulità” in maniera precisa. Tutto quello che si narra in questo romanzo è credibilissimo. I personaggi e la storia non sono affatto artificiali. Non solo, ti leghi a tutti. Ti affezioni a Rivus, a Gaia, ad Alicia, a Andrew, a Gabriel.
E i colpi di scena non mancano. Quando credevi di aver capito qualcosa, o quando non riesci a spiegarti il senso della storia perché avvolta da un bel mistero, l’autrice ti piazza un piacevole colpo di scena che ti incolla ancora di più a tutte queste pagine. Ad avere più tempo in una giornata avrei letto il libro anche per otto ore di seguito perché davvero merita.
E anche l'ambientazione ha il suo bel fascino. Si apre in Antartide con le sue distese di ghiaccio e sin dal primo momento ti senti avvolto in quell'aria gelida che cela un mistero, accompagna il testo come elemento vivo.
La storia si basa sulla percezione che hanno i personaggi della realtà, ma la realtà è davvero quella che vedono? Il tema è molto bene sviluppato su questa semplice domanda.
E vogliamo parlare del finale? Ne vogliamo parlare? Bellissimo, fantastico. A un certo punto fai dei collegamenti. E io ho sperato di aver colto il nesso, ci ho sperato. Non ero sicuro se fosse così e quando si è sciolta tutta la storia sono rimasto davvero contento che il collegamento che avevo pensato possibile era quello. Non entro in dettagli perché non si può svelare il finale. Dopo aver letto tutta la prima parte di novella e tre romanzi su “Deserto Rosso” che rappresentano il primo libro del ciclo dell’Aurora e dopo aver letto questo secondo volume di questo ciclo attendo il terzo volume che l’autrice pubblicherà nel 2016. E come in “Deserto Rosso”, quando sei sull’ultima pagina, già sapevo che questi personaggi e la storia mi sarebbero rimasti addosso e che avrei voluto godermela ancora un po’. Le cose belle si vorrebbero durassero più a lungo, ma ci rifaremo sicuramente con il terzo volume che sono convinto ci incollerà alla storia e ai personaggi come in “Deserto Rosso” e “L’isola di Gaia”. Questo libro è consigliatissimo a tutti. Io non leggevo fantascienza, ma da quando ho conosciuto le storie di quest’autrice non me ne perdo più una. Quindi se pensate: “Ma è un libro di fantascienza. A me non piace il genere”. Vi posso assicurare che non è così. Sarete travolti. Anche perché non è necessario aver letto “Deserto Rosso”. Se lo avete fatto potrete apprezzare ogni riferimento e aspetto di questo libro molto meglio. Quindi, benché sia inutile, lo ripeto. Questo è un libro adatto a tutti. È una lettura interessante, di spessore. L’autrice è indipendente, ma ha talento da vendere, perché è brava e sa di cosa parla quando scrivere. Che altro dire? Leggetelo.
Ho acquistato il libro avendo precedentemente letto ed apprezzato Deserto Rosso. Anche in tale libro c’erano dei difetti, pur tuttavia trama e ritmo narrativo aiutavano a sorvolarli. Aiutava anche il fatto che, comunque, trattandosi di un autopubblicato (e quindi privo di editing professionale), potessero essere difetti comprensibili.
Mi dispiace dover scrivere questa recensione, ho letto quasi tutto il libro (72% Kindle poi ho rinunciato) alla ricerca di un’ancora di salvezza per potermi ricredere (perché dai romanzi precedenti avevo pensato che ci fosse del potenziale) ma tant’è...
Ciò che, secondo me, non funzionava nel precedente libro, in questo risulta amplificato, mentre ciò che invece funzionava, è quasi completamente assente. La storia/trama è diversa, va bene. L’ambientazione è diversa, va bene. Teniamo conto che non c’è un editing professionale, va bene. Ma in ogni caso, il risultato, a mio parere, è disastroso.
In primo luogo, la trama è zeppa di riferimenti che, più che alla letteratura, sembrano recuperati/raffazzonati dal cinema (Star Wars l’attacco dei cloni, Angeli e Demoni, 007, Blade Runner, The Truman Show, e via di questo passo). Niente di male, per carità. Tuttavia di solito è il cinema che trae spunto dalla letteratura (Blade Runner, The Truman Show, ecc…), ed il contrario rischia di essere la copia di un riassunto già visto e sentito. Anche se così non fosse però, le trovate e le idee, oltre ad essere state già sfruttate in maniera massiccia dal cinema e dalla letteratura di genere, non mi sono parse essere state rielaborate in modo da ampliarne gli orizzonti narrativi e speculativi.
Poi ognuno è libero di scrivere quel che vuole e di ciò che vuole, poi magari a qualcuno piace.
Per quanto riguarda la struttura, il romanzo è piuttosto lineare e prevedibile, i colpi di scena e la trama si intuiscono praticamente subito o almeno, molto prima del verificarsi degli eventi.
Il testo trasuda di Infodump noiosissimi praticamente di e su qualsiasi cosa, e la maggior parte degli eventi/situazioni non viene mostrato ma raccontato; a causa di ciò, la narrazione diventa pesante e poco attraente/avvincente.
In alcune parti, AL POSTO delle descrizioni di qualcosa, vi sono le descrizioni di sensazioni che quel qualcosa suscita, oppure quel qualcosa viene descritto sì, ma senza riportare ciò che ci potrebbe indurre a trarre da soli le conclusioni o le emozioni ad esso legate, ad es.:
SPOILER - “La rimessa era un ambiente chiuso, con delle pareti e un soffitto. Le loro superfici erano chiare, forse bianche. Difficile dirlo. Un pannello scorrevole calato dall’alto bloccava anche l’uscita verso il mare aperto, ma era immerso solo per una piccola porzione sotto il livello dell’acqua, che conferivano a quest’ultima un colore azzurro luminescente. Quel luogo aveva l’aria di essere abbandonato da lungo tempo.” Mi chiedo da che cosa, nella descrizione, si desume che la rimessa “sia abbandonata da lungo tempo”… - FINE SPOILER
Questo, per me è non dare spazio al lettore, trattarlo come una persona poco intelligente.
Poi: il Punto di Vista del narratore onnisciente è talmente ballerino che ogni due per tre si fa fatica a capire chi ha detto cosa a chi, o chi sta pensando cosa su chi.
Inoltre in punti cruciali, tale narratore onnisciente “decide” di prendersi due minuti di pausa e non essere più onnisciente per non dover svelare troppo presto parti significative della trama. Anche se tali parti si sono già più o meno intuite, mi sono sentito nuovamente vittima di una presa in giro, in quanto espediente abbastanza puerile per togliersi le castagne dal fuoco. Es.:
SPOILER Gaia alle perse con i due poliziotti che le spiegano chi sia. Ma non viene riportata la discussione, bensì solamente le emozioni di Gaia al sentire la verità, rivelata a lei, ma a noi preclusa. FINE SPOILER
Anche i dialoghi sono piuttosto da “action movie” Hollywoodiano, ed in alcuni casi ridicoli, ma vabbé. Inoltre c’è anche un poliziotto di Scotland Yard che parla con espressioni tipicamente italiane. Non dico di scimmiottare la parlata Inglese, che sarebbe altresì ridicolo, ma l’utilizzo di espressioni proprio solamente nostrane da parte di un inglese, mi crea un senso di fuor di sesto.
Una o due paginette, al 13% del Kindle dove si parla di Rivus, mi sono piaciute.
Poi, l’Oblio.
In definitiva, mi dispiace, ma non posso che sconsigliare questo libro.
Da parte mia, data la caduta rovinosa, non so se comprerò più un libro di quest’autrice (e se dovessi farlo per curiosità, sicuramente non lo farò a scatola chiusa).
Sono stato incuriosito, oltre dal fatto di aver letto altri titoli dell’autrice, da una recensione ipernegativa di un lettore che evidentemente ha moltissimo tempo libero unito a tanta inutile e gratuita acredine.
Mi piacciono i richiami scientifici che denotano la formazione accademica dell’autrice e aiutano a rendere più godibile la lettura.
Andrò certamente avanti con gli altri libri della serie Aurora.
Spesso mi sono trovato in posizione critica nei confronti di scritti femminili a causa di (a mio modesto avviso) eccessivi e forzati sentimentalismi inseriti nelle storie che ne sminuivano il buon valore narrativo, e non è stato questo il caso. Una scrittura che definirei decisamente non di “genere” ma neutra ed equilibrata.
Complimenti