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Nemmeno gli struzzi lo fanno più: Vivere bene con l'Intelligenza Artificiale Copertina flessibile – 4 novembre 2019
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- Lunghezza stampa328 pagine
- LinguaItaliano
- Data di pubblicazione4 novembre 2019
- Dimensioni14.81 x 2.11 x 21.01 cm
- ISBN-108899796904
- ISBN-13978-8899796907
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Dettagli prodotto
- Editore : LICOSIA (4 novembre 2019)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 328 pagine
- ISBN-10 : 8899796904
- ISBN-13 : 978-8899796907
- Peso articolo : 508 g
- Dimensioni : 14.81 x 2.11 x 21.01 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 336,724 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
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- n. 44,782 in Scienze, tecnologia e medicina (Libri)
- Recensioni dei clienti:
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Recensito in Italia il 14 febbraio 2020
-
Migliori recensioni
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autrice : Tatiana Coviello
Tatiana Coviello ha scritto un libro d'Amore, un saggio sui sentimenti umani. Lo ha intitolato
"Nemmeno gli struzzi lo fanno più", io l'avrei consigliata con un "L'Amore ai tempi dell'
Algoritmo".
Un Amore non generico, non coniugato con verbi come avere, dare, ricevere o fare ma coniugato
con il verbo essere. L'Amore per se stessi. L'Amore di sé.
"Ma non parla di AI o Intelligenza Artificiale?", "Cosa c'entra l'amore?"
Si, ma quella è solo una scusa, un trucco poetico, una licenza di prosa.
Questo libro è marinettiano, futurista, non a caso viene edito nel centenario del Futurismo.
Come il "suono" del movimento futurista era Zang Tumb Tumb , nell'opera di Tatiana suona e
risuona un heartbeat , un battito cardiaco, un ritorno al se. All'Uomo.
Non sto qui a descrivervi la varietà, la serietà e la mistica complessità del tessuto saggistico
presente nello sforzo dell'Autore. Altre recensioni lo hanno fatto e lo faranno.
Io cerco di esprimere ciò che ho percepito, sentito, odorato, mangiato.
Tatiana è un Ranger , non è un Soldato. Non sarà mai una della truppa.
E' un' Esploratrice. Avanza in una intricata giungla di commistione tecnologica, semantica e
cibernetica.
Lei costruisce ponti, crea neologismi (o unisce puntini come le piace ripetere), scova sentieri e
se non li trova ne crea di nuovi. Una Musa Creatrice, un avamposto di osservazione, una lampada
sul moggio.
Come tutti gli esploratori ama la scoperta ma non se ne innamora. E' una dagli itching feet . Ci
invita a riscoprire noi stessi. Conoscersi, amarsi. Come? Vengo al punto.
C'è un concetto nella letteratura psicologica noto come locus of control (luogo di controllo) che
non è familiare alla maggior parte delle persone, anche se, una volta definito, è comunemente
compreso. Il locus of control è il sistema di credenze di un individuo inerenti alle sue
esperienze e ai fattori a cui quella persona attribuisce successo o fallimento.
Se questo saggio ha un merito è quello di un essere un grido di richiamo, un appello al nuovo
umanesimo, al nuovo Rinascimento (Tatiana scriverebbe Rinascimento 2.0).
Il ricondurre se stessi ad un locus of control interiore. Invita a conoscere e quindi abbandonare
il locus of control esterno, il fattore incontrollato e incontrollabile. Qualcuno disse che ci si può
innamorare solo di chi si conosce bene. Quindi amare se stessi passa attraverso una profonda
conoscenza di se.
"Nemmeno gli struzzi..." illustra magistralmente cosa lasciare al nostro creato, ovvero l 'AI e su
cosa concentrarsi come Creatori. Lo fa descrivendo il Divenire e contemporaneamente
richiamando l'Essere. Ci invita prepotentemente a ritrovare il nostro locus of control e non
relegarlo ad Istituzioni, Macchine, Robot, o Partners.
Questo saggio potrebbe essere benissimo utilizzato come introduzione futurogica da qualche
insegnante illuminato ai suoi allievi delle scuole secondarie. Oppure un manifesto di una terra
di mezzo da discutere in una tavola rotonda in un futuro prossimo.
Io l'ho visto come un grande inno all'Uomo, all'Amore di se Stessi, alla celebrazione dell'ingegno
umano, alla Vita.
Vi invito a leggere "Nemmeno gli struzzi lo fanno più" da questa prospettiva, e, senza paura di
affermarlo, credo sia anche quella di Tatiana.
Valentino

Recensito in Italia 🇮🇹 il 14 febbraio 2020
autrice : Tatiana Coviello
Tatiana Coviello ha scritto un libro d'Amore, un saggio sui sentimenti umani. Lo ha intitolato
"Nemmeno gli struzzi lo fanno più", io l'avrei consigliata con un "L'Amore ai tempi dell'
Algoritmo".
Un Amore non generico, non coniugato con verbi come avere, dare, ricevere o fare ma coniugato
con il verbo essere. L'Amore per se stessi. L'Amore di sé.
"Ma non parla di AI o Intelligenza Artificiale?", "Cosa c'entra l'amore?"
Si, ma quella è solo una scusa, un trucco poetico, una licenza di prosa.
Questo libro è marinettiano, futurista, non a caso viene edito nel centenario del Futurismo.
Come il "suono" del movimento futurista era Zang Tumb Tumb , nell'opera di Tatiana suona e
risuona un heartbeat , un battito cardiaco, un ritorno al se. All'Uomo.
Non sto qui a descrivervi la varietà, la serietà e la mistica complessità del tessuto saggistico
presente nello sforzo dell'Autore. Altre recensioni lo hanno fatto e lo faranno.
Io cerco di esprimere ciò che ho percepito, sentito, odorato, mangiato.
Tatiana è un Ranger , non è un Soldato. Non sarà mai una della truppa.
E' un' Esploratrice. Avanza in una intricata giungla di commistione tecnologica, semantica e
cibernetica.
Lei costruisce ponti, crea neologismi (o unisce puntini come le piace ripetere), scova sentieri e
se non li trova ne crea di nuovi. Una Musa Creatrice, un avamposto di osservazione, una lampada
sul moggio.
Come tutti gli esploratori ama la scoperta ma non se ne innamora. E' una dagli itching feet . Ci
invita a riscoprire noi stessi. Conoscersi, amarsi. Come? Vengo al punto.
C'è un concetto nella letteratura psicologica noto come locus of control (luogo di controllo) che
non è familiare alla maggior parte delle persone, anche se, una volta definito, è comunemente
compreso. Il locus of control è il sistema di credenze di un individuo inerenti alle sue
esperienze e ai fattori a cui quella persona attribuisce successo o fallimento.
Se questo saggio ha un merito è quello di un essere un grido di richiamo, un appello al nuovo
umanesimo, al nuovo Rinascimento (Tatiana scriverebbe Rinascimento 2.0).
Il ricondurre se stessi ad un locus of control interiore. Invita a conoscere e quindi abbandonare
il locus of control esterno, il fattore incontrollato e incontrollabile. Qualcuno disse che ci si può
innamorare solo di chi si conosce bene. Quindi amare se stessi passa attraverso una profonda
conoscenza di se.
"Nemmeno gli struzzi..." illustra magistralmente cosa lasciare al nostro creato, ovvero l 'AI e su
cosa concentrarsi come Creatori. Lo fa descrivendo il Divenire e contemporaneamente
richiamando l'Essere. Ci invita prepotentemente a ritrovare il nostro locus of control e non
relegarlo ad Istituzioni, Macchine, Robot, o Partners.
Questo saggio potrebbe essere benissimo utilizzato come introduzione futurogica da qualche
insegnante illuminato ai suoi allievi delle scuole secondarie. Oppure un manifesto di una terra
di mezzo da discutere in una tavola rotonda in un futuro prossimo.
Io l'ho visto come un grande inno all'Uomo, all'Amore di se Stessi, alla celebrazione dell'ingegno
umano, alla Vita.
Vi invito a leggere "Nemmeno gli struzzi lo fanno più" da questa prospettiva, e, senza paura di
affermarlo, credo sia anche quella di Tatiana.
Valentino

per le sue ampissime vedute e l’entusiasmo nell’esprimerle a giovani e meno giovani. Ed arriviamo al libro! Illuminante, istruttivo, stimolante, lungimirante, scorrevole, interessante e piacevole come può essere una chiacchierata con un’amica dall’apertura mentale straordinaria. Faccio parte della generazione X. Lo ammetto, non sempre sono entusiasta della velocità con la quale la tecnologia evolve. Spesso mi nascondo dietro ad un comodo “non so usarlo” o “per me non è così intuitivo”. Leggendo questo libro invece ho capito che restare aggrappata a questa mentalità “vintage” non solo non aiuta, ma rischia di tagliarmi fuori da tante agevolazioni e comodità’. Mi reputo una persona dalla mentalità elastica ed aperta ma evidentemente non a sufficienza sull’intelligenza artificiale. Pur essendo una sostenitrice dei social ho trovato nel
libro moltissimi spunti di riflessione nuovi e informazioni utili da approfondire e soprattutto metodi per farlo anche in maniera facile e veloce. Ho deciso di non considerarmi più “tecnolesa” come amano definirmi i miei tre figli, ma di approfittare del reverse mentoring per imparare da loro e non restare troppo indietro. Consiglio la lettura ai giovani e ai “vintage” come me perché il linguaggio e’ semplice, chiaro, e mai noioso. Pur trattando argomenti importanti, l’ironia non manca. Infine, auguro ai giovani di incontrare sulla loro strada una manager HR di questo calibro perche’ magari non vi sceglierà, ma saprà toccare i tasti giusti per aprirvi la mente!
Consigliato a tutti, ma soprattutto ai giovani, speranza di questo velocissimo cambiamento.