
Scarica l'app Kindle gratuita e inizia a leggere immediatamente i libri Kindle sul tuo smartphone, tablet o computer, senza bisogno di un dispositivo Kindle. Maggiori informazioni
Leggi immediatamente sul browser con Kindle per il Web.
Con la fotocamera del cellulare scansiona il codice di seguito e scarica l'app Kindle.


Maggiori informazioni
Segui l'autore
OK
Non abbandonarci alla tentazione?: Riflessioni sulla nuova traduzione del Padre nostro Copertina flessibile – 31 gennaio 2020
Prezzo Amazon | Nuovo a partire da | Usato da |
Formato Kindle
"Ti preghiamo di riprovare" | — | — |
Copertina flessibile
"Ti preghiamo di riprovare" | 7,27 € | 7,27 € | — |
- Formato Kindle
4,99 € Leggilo con la nostra App gratuita - Copertina flessibile
7,27 €

Migliora il tuo acquisto
- Lunghezza stampa48 pagine
- LinguaItaliano
- Data di pubblicazione31 gennaio 2020
- Dimensioni12.7 x 0.3 x 20.32 cm
- ISBN-109887999245
- ISBN-13978-9887999249
Titoli popolari di questo autore
- Non ponti, ma scale: Dialogo sulla Chiesa dalle due sponde di un fiumeAldo Maria ValliCopertina flessibile
- "Ai tempi di Gesù non c'era il registratore": Uomini giusti ai posti giustiAldo Maria ValliCopertina flessibile
- Le due Chiese: Il Sinodo sull'Amazzonia e i Cattolici in conflittoAldo Maria ValliCopertina flessibile
Dettagli prodotto
- Editore : Chorabooks (31 gennaio 2020)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 48 pagine
- ISBN-10 : 9887999245
- ISBN-13 : 978-9887999249
- Peso articolo : 104 g
- Dimensioni : 12.7 x 0.3 x 20.32 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 107,561 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 424 in Culto, riti e preghiere cristiani
- n. 3,005 in Chiesa cattolica romana
- Recensioni dei clienti:
Informazioni sull'autore

Scopri di più sui libri dell'autore, guarda autori simili, leggi i blog dell’autore e altro ancora
Recensioni clienti
Le recensioni dei clienti, comprese le valutazioni a stelle dei prodotti, aiutano i clienti ad avere maggiori informazioni sul prodotto e a decidere se è il prodotto giusto per loro.
Per calcolare la valutazione complessiva e la ripartizione percentuale per stella, non usiamo una media semplice. Piuttosto, il nostro sistema considera cose come quanto è recente una recensione e se il recensore ha acquistato l'articolo su Amazon. Ha inoltre analizzato le recensioni per verificarne l'affidabilità.
Maggiori informazioni su come funzionano le recensioni dei clienti su Amazon-
Migliori recensioni
Recensioni migliori da Italia
Al momento, si è verificato un problema durante il filtraggio delle recensioni. Riprova più tardi.
Se Valli legge queste parole, vorrei chiedergli di considerare di permettere i commenti sul suo blog. Che potrebbero essere moderati per evitare degenerazioni sempre facili nelle sezioni commenti su Internet. Ma non poter commentare nulla, quando molti dei suoi post suscitano domande, e risposte, perché scritti in registro giornalistico-colloquiale e densi di spunti, dà una sensazione straniante.
Sembra di parlare con qualcuno di fronte a te, ma non potergli rispondere mai una parola.
Non riesco a capire neanche il nesso tra la rivelazione privata nella quale Gesù deplora i sacerdoti che non vivono il Vangelo con una riformulazione del "non ci indurre in tentazione" che da un punto di vista retorico lessicale restituisce alla preghiera insegnata da Gesù agli Apostoli il suo significato teologico e morale originario. Non è infatti Dio il primo agente della tentazione bensì Colui che da essa deve sostenerci manifestando prossimità nella sua paternità. Tutto il resto sono elucubrazioni dei soliti scribi e farisei del nuovo Israele ingabbiati in schemi mentali facinorosi e perennalisti che non rendono servizio alla Tradizione vivente dell Chiesa e alla sua santità.
Le recensioni migliori da altri paesi

Gli autori del libro hanno fatto un lavoro esemplare nel cercare di spiegare il significato delle parole di Gesu’ e la loro corretta traduzione ed interpretazione, ciascuno attingendo alla propria esperienza ed apportando il proprio competente contributo.
Dopo aver ascoltato i pareri di cosi’ grandi dotti, al semplice Fedele verrebbe da domandarsi: e perchè non chiedere delucidazioni direttamente all’Autore del Padre Nostro? Riportiamo cosa aveva già insegnato a riguardo il Maestro. Dice infatti Gesu’ a Mons. Ottavio Michelini (1906-1979), “Confidenze di Gesù ad un Sacerdote”, Vol. 1, Cap. “Io amo le Anime”: «Ti rendi conto della tragica situazione di molti miei sacerdoti che stanno camminando a grandi passi verso la dannazione eterna della loro anima? ...
Hanno rifiutato il mio Vangelo, hanno distorto la mia verità. Non hanno creduto alle anime vittime, alle quali ho parlato. Nelle loro parole ho messo il sigillo della mia grazia; hanno resistito a tutto.
Ho dettato a Maria Valtorta, anima vittima, un'opera meravigliosa. Di quest'opera Io ne sono l'autore. Tu stesso ti sei reso conto delle reazioni rabbiose di Satana.
Tu hai constatato la resistenza che molti sacerdoti oppongono a quest'opera che se fosse, non dico letta, ma studiata e meditata porterebbe un bene grandissimo a tante anime. Essa è fonte di seria e solida cultura.
Ma a quest'opera, a cui è riservato un grande successo nella Chiesa rigenerata, si preferisce il pattume di tante riviste e di libri di presuntuosi teologi.»
Su suggerimento di Gesu’, ascoltiamo cosa Egli dice attraverso Maria Valtorta a proposito del “Non ci indurre in tentazione”, in diverse occasioni in cui spiega il Padre Nostro agli Apostoli.
Tratto da: “L’Evangelo come mi è stato rivelato”, Maria Valtorta, 2001, Centro Editoriale Valtortiano, Vol. 3 Cap.203, «"Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal Maligno".
L'uomo che non ha sentito il bisogno di spartire con noi la cena di Pasqua (cfr. Giuda Iscariota) mi ha chiesto, or è meno di un anno: "Come? Tu hai chiesto di non essere tentato e di essere aiutato, nella tentazione, contro la stessa?". Eravamo noi due soli... e ho risposto. Eravamo poi in quattro, in una solitaria plaga, ed ho risposto ancora. Ma non è ancora servito, perché in uno spirito tetragono occorre fare breccia demolendo la mala fortezza della sua caparbietà. E perciò lo dirò ancora una, dieci, cento volte, fino a che tutto sarà compiuto.
Ma voi, non corazzati di infelici dottrine e di ancora più infelici passioni, vogliate pregare così. Pregate con umiltà perché Dio impedisca le tentazioni. Oh! l'umiltà! Conoscersi per quello che si é! Senza avvilirsi, ma conoscersi. Dire: "Potrei cedere anche se non mi sembra poterlo fare, perché io sono un giudice imperfetto di me stesso. Perciò, Padre mio, dàmmi, possibilmente, libertà dalle tentazioni col tenermi tanto vicino a Te da non permettere al Maligno di nuocermi". Perché, ricordatelo, non è Dio che tenta al Male, ma è il Male che tenta. Pregate il Padre perché sorregga la vostra debolezza al punto che essa non possa essere indotta in tentazione dal Maligno.»
E inoltre dal Vol. 10 Cap. 630 Dice Gesu’: «"Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male". Ecco l'umiltà, pietra basilare della perfezione. In verità vi dico di benedire chi vi umilia, perché vi dà il necessario per il vostro celeste trono.
No. La tentazione non è rovina, se l'uomo umilmente sta presso il Padre e gli chiede di non permettere che Satana, il mondo e la carne trionfino su lui. Le corone dei beati sono ornate delle gemme delle tentazioni vinte. Non cercatele. Ma non siate vili quando esse vengono. Umili, e perciò forti, gridate al Padre mio e vostro: "Liberaci dal male", e vincerete il male. E santificherete veramente il Nome di Dio con le vostre azioni, come ho detto in principio, perché ogni uomo vedendovi dirà: "Dio è, perché essi da dèi vivono, tanto perfetta è la loro condotta", e a Dio verranno, moltiplicando i cittadini del Regno di Dio. Inginocchiatevi, che Io vi benedica e la mia benedizione vi apra la mente a meditare».
Si prostrano al suolo ed Egli li benedice, e scompare come fosse assorbito dal raggio lunare. Dopo un poco gli apostoli alzano la testa, stupiti di non sentire altre parole, e vedono che Gesù è sparito… Si riabbattono col volto al suolo nel tremore, vecchio di secoli, di ogni israelita che abbia la percezione di essere stato a contatto con Dio quale è in Cielo.»
Tratto da “I Quaderni del 1943”, Maria Valtorta, 2006, CEV srl. «Nel Pater noster è la perfezione della preghiera. Osserva: nessun atto è assente nella brevità della formula. Fede, speranza, carità, ubbidienza, rassegnazione, abbandono, domanda, contrizione, misericordia sono presenti. Dicendola, pregate con tutto il Paradiso, durante le prime quattro petizioni, poi, lasciando il Cielo, che è la dimora che vi attende, tornate sulla terra, rimanendo con le braccia alte verso il Cielo per implorare per le necessità di quaggiù a per chiedere aiuto nella battaglia da vincersi per tornare lassù. ...
Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male”. In tentazione Dio non vi induce. Dio vi tenta con doni di Bene soltanto, per attirarvi a Sé. Voi, interpretando male le mie parole, credete che esse vogliano dire che Dio vi induca in tentazione per provarvi. No. Il buon Padre che è nei Cieli il male lo permette ma non lo crea. Egli è il Bene da cui sgorga ogni bene, ma il Male c’è. Ci fu dal momento in cui Lucifero si aderse contro Dio. Sta a voi fare del Male un Bene, vincendolo e implorando dal Padre le forze per vincerlo.
Ecco che cosa chiedete con l’ultima petizione, che Dio vi dia tanta forza da sapere resistere alla tentazione. Senza il suo aiuto la tentazione vi piegherebbe, perché essa è astuta e forte e voi siete ottusi e deboli; ma la Luce del Padre vi illumina, la Potenza del Padre vi fortifica, l’Amore del Padre vi protegge, così il Male muore e voi ne rimanete liberati.
Se il mondo sapesse vivere il Pater, il Regno di Dio sarebbe nel mondo, ma il mondo non sa pregare, non sa amare, non sa salvarsi. Sa solo odiare, peccare, dannarsi.
Io non ho dato e fatto questa preghiera per il mondo che ha preferito essere regno di Satana. Io ho dato e ho fatto questa preghiera per coloro che il Padre mi ha dato perché sono suoi e l’ho fatta affinché siano una cosa sola col Padre e con Me fin da questa vita, per raggiungere la pienezza dell’unione, nell’altra.»


Recensito in Germania 🇩🇪 il 9 febbraio 2020
Gli autori del libro hanno fatto un lavoro esemplare nel cercare di spiegare il significato delle parole di Gesu’ e la loro corretta traduzione ed interpretazione, ciascuno attingendo alla propria esperienza ed apportando il proprio competente contributo.
Dopo aver ascoltato i pareri di cosi’ grandi dotti, al semplice Fedele verrebbe da domandarsi: e perchè non chiedere delucidazioni direttamente all’Autore del Padre Nostro? Riportiamo cosa aveva già insegnato a riguardo il Maestro. Dice infatti Gesu’ a Mons. Ottavio Michelini (1906-1979), “Confidenze di Gesù ad un Sacerdote”, Vol. 1, Cap. “Io amo le Anime”: «Ti rendi conto della tragica situazione di molti miei sacerdoti che stanno camminando a grandi passi verso la dannazione eterna della loro anima? ...
Hanno rifiutato il mio Vangelo, hanno distorto la mia verità. Non hanno creduto alle anime vittime, alle quali ho parlato. Nelle loro parole ho messo il sigillo della mia grazia; hanno resistito a tutto.
Ho dettato a Maria Valtorta, anima vittima, un'opera meravigliosa. Di quest'opera Io ne sono l'autore. Tu stesso ti sei reso conto delle reazioni rabbiose di Satana.
Tu hai constatato la resistenza che molti sacerdoti oppongono a quest'opera che se fosse, non dico letta, ma studiata e meditata porterebbe un bene grandissimo a tante anime. Essa è fonte di seria e solida cultura.
Ma a quest'opera, a cui è riservato un grande successo nella Chiesa rigenerata, si preferisce il pattume di tante riviste e di libri di presuntuosi teologi.»
Su suggerimento di Gesu’, ascoltiamo cosa Egli dice attraverso Maria Valtorta a proposito del “Non ci indurre in tentazione”, in diverse occasioni in cui spiega il Padre Nostro agli Apostoli.
Tratto da: “L’Evangelo come mi è stato rivelato”, Maria Valtorta, 2001, Centro Editoriale Valtortiano, Vol. 3 Cap.203, «"Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal Maligno".
L'uomo che non ha sentito il bisogno di spartire con noi la cena di Pasqua (cfr. Giuda Iscariota) mi ha chiesto, or è meno di un anno: "Come? Tu hai chiesto di non essere tentato e di essere aiutato, nella tentazione, contro la stessa?". Eravamo noi due soli... e ho risposto. Eravamo poi in quattro, in una solitaria plaga, ed ho risposto ancora. Ma non è ancora servito, perché in uno spirito tetragono occorre fare breccia demolendo la mala fortezza della sua caparbietà. E perciò lo dirò ancora una, dieci, cento volte, fino a che tutto sarà compiuto.
Ma voi, non corazzati di infelici dottrine e di ancora più infelici passioni, vogliate pregare così. Pregate con umiltà perché Dio impedisca le tentazioni. Oh! l'umiltà! Conoscersi per quello che si é! Senza avvilirsi, ma conoscersi. Dire: "Potrei cedere anche se non mi sembra poterlo fare, perché io sono un giudice imperfetto di me stesso. Perciò, Padre mio, dàmmi, possibilmente, libertà dalle tentazioni col tenermi tanto vicino a Te da non permettere al Maligno di nuocermi". Perché, ricordatelo, non è Dio che tenta al Male, ma è il Male che tenta. Pregate il Padre perché sorregga la vostra debolezza al punto che essa non possa essere indotta in tentazione dal Maligno.»
E inoltre dal Vol. 10 Cap. 630 Dice Gesu’: «"Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male". Ecco l'umiltà, pietra basilare della perfezione. In verità vi dico di benedire chi vi umilia, perché vi dà il necessario per il vostro celeste trono.
No. La tentazione non è rovina, se l'uomo umilmente sta presso il Padre e gli chiede di non permettere che Satana, il mondo e la carne trionfino su lui. Le corone dei beati sono ornate delle gemme delle tentazioni vinte. Non cercatele. Ma non siate vili quando esse vengono. Umili, e perciò forti, gridate al Padre mio e vostro: "Liberaci dal male", e vincerete il male. E santificherete veramente il Nome di Dio con le vostre azioni, come ho detto in principio, perché ogni uomo vedendovi dirà: "Dio è, perché essi da dèi vivono, tanto perfetta è la loro condotta", e a Dio verranno, moltiplicando i cittadini del Regno di Dio. Inginocchiatevi, che Io vi benedica e la mia benedizione vi apra la mente a meditare».
Si prostrano al suolo ed Egli li benedice, e scompare come fosse assorbito dal raggio lunare. Dopo un poco gli apostoli alzano la testa, stupiti di non sentire altre parole, e vedono che Gesù è sparito… Si riabbattono col volto al suolo nel tremore, vecchio di secoli, di ogni israelita che abbia la percezione di essere stato a contatto con Dio quale è in Cielo.»
Tratto da “I Quaderni del 1943”, Maria Valtorta, 2006, CEV srl. «Nel Pater noster è la perfezione della preghiera. Osserva: nessun atto è assente nella brevità della formula. Fede, speranza, carità, ubbidienza, rassegnazione, abbandono, domanda, contrizione, misericordia sono presenti. Dicendola, pregate con tutto il Paradiso, durante le prime quattro petizioni, poi, lasciando il Cielo, che è la dimora che vi attende, tornate sulla terra, rimanendo con le braccia alte verso il Cielo per implorare per le necessità di quaggiù a per chiedere aiuto nella battaglia da vincersi per tornare lassù. ...
Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male”. In tentazione Dio non vi induce. Dio vi tenta con doni di Bene soltanto, per attirarvi a Sé. Voi, interpretando male le mie parole, credete che esse vogliano dire che Dio vi induca in tentazione per provarvi. No. Il buon Padre che è nei Cieli il male lo permette ma non lo crea. Egli è il Bene da cui sgorga ogni bene, ma il Male c’è. Ci fu dal momento in cui Lucifero si aderse contro Dio. Sta a voi fare del Male un Bene, vincendolo e implorando dal Padre le forze per vincerlo.
Ecco che cosa chiedete con l’ultima petizione, che Dio vi dia tanta forza da sapere resistere alla tentazione. Senza il suo aiuto la tentazione vi piegherebbe, perché essa è astuta e forte e voi siete ottusi e deboli; ma la Luce del Padre vi illumina, la Potenza del Padre vi fortifica, l’Amore del Padre vi protegge, così il Male muore e voi ne rimanete liberati.
Se il mondo sapesse vivere il Pater, il Regno di Dio sarebbe nel mondo, ma il mondo non sa pregare, non sa amare, non sa salvarsi. Sa solo odiare, peccare, dannarsi.
Io non ho dato e fatto questa preghiera per il mondo che ha preferito essere regno di Satana. Io ho dato e ho fatto questa preghiera per coloro che il Padre mi ha dato perché sono suoi e l’ho fatta affinché siano una cosa sola col Padre e con Me fin da questa vita, per raggiungere la pienezza dell’unione, nell’altra.»
