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Questa è l'America. Storie per capire il presente degli Stati Uniti e il nostro futuro Copertina flessibile – 28 gennaio 2020
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- Lunghezza stampa204 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreMondadori
- Data di pubblicazione28 gennaio 2020
- Dimensioni15 x 2.1 x 20.7 cm
- ISBN-108804722460
- ISBN-13978-8804722465
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Dettagli prodotto
- Editore : Mondadori (28 gennaio 2020)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 204 pagine
- ISBN-10 : 8804722460
- ISBN-13 : 978-8804722465
- Peso articolo : 380 g
- Dimensioni : 15 x 2.1 x 20.7 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 26,496 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 201 in Strutture e processi politici (Libri)
- n. 1,473 in Studi culturali e sociali (Libri)
- n. 2,519 in Narrativa contemporanea (Libri)
- Recensioni dei clienti:
Informazioni sull'autore

Francesco Costa (1984) è nato a Catania, vive a Milano ed è giornalista e vicedirettore del giornale online Il Post. Esperto di politica statunitense e più volte inviato sul campo, dal 2015 cura il progetto Da Costa a Costa, una newsletter e un podcast sugli Stati Uniti con oltre cinquantamila lettori e ascoltatori, per i quali ha vinto nel 2016 il Premio internazionale Spotorno nuovo giornalismo, nel 2018 il premio per il miglior podcast italiano alla Festa della Rete e nel 2020 il premio Amerigo. Ha collaborato alla realizzazione dei documentari La Casa Bianca per Rai 3 e alla copertura delle elezioni presidenziali statunitensi del 2020 su Sky TG24. Conduce periodicamente la rassegna stampa di Rai Radio 3, "Prima Pagina". Ha insegnato giornalismo allo Iulm di Milano; dal 2018 è responsabile del corso alla Scuola Holden di Torino. Il suo primo libro si intitola "Questa è l'America", uscito nel 2020 per Mondadori.
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Recensito in Italia il 21 gennaio 2021
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Il suo stile comunicativo mi ha conquistata sin da subito: ha un modo di spiegare molto semplice e al tempo stesso approfondito, a cui si aggiunge un’evidente passione che traspare da ogni parola, rendendo il tutto sempre interessante e coinvolgente. Mi sono immersa tra le pagine come in un rituale, o come in un racconto unico, cosa che è difficile da provare di fronte a un’opera di saggistica.
Mi sono trovata a viaggiare tra stati così diversi tra loro eppure così simili per i cambiamenti che stanno vivendo; la composizione demografica e sociale differisce molto tra uno stato e l’altro e questo rende profondamente inadeguata l’immagine che i media ci propinano; eppure ci sono tendenze, necessità, virtù o storture che si ripetono uguali e percorrono il paese da est a ovest. Grazie all’abile penna di Francesco Costa, io mi sono sentita proprio su quelle strade, in quegli spazi sterminati di nulla, ma anche tra gli hotel poco sobri di Las Vegas o nei quartieri di San Francisco pieni di senzatetto.
Ho ammirato molto la costruzione dei capitoli e delle spiegazioni: sebbene ogni aspetto venga analizzato partendo da molto lontano, è impossibile perdere il filo o annoiarsi. Ogni tassello è destinato ad inserirsi al proprio posto, in un quadro complesso ma mai difficile. Non è sicuramente un saggio che si propone di analizzare la società e la cultura statunitense a tutto tondo, non è un saggio da studiare ecco. Forse però l’obiettivo che si pone è anche più difficile, come per tutti i libri estremamente divulgativi, perché far arrivare al grande pubblico un ritratto così accurato e reso così linearmente, non è affatto semplice. L’abilità straordinaria di questo libro è quella di tentare (e poi riuscire) di dipanare la matassa di storie e pregiudizi, di idealizzazioni e generalizzazioni per giungere ogni volta all’altro capo del filo.
Tutti i contenuti sono estremamente attuali e utili oggi ancora più di un anno fa. Si parla di polarizzazione della politica, di estremismi e conflitti ideologici, delle esigenze a cui l’elezione di Trump ha dato voce; si parla di leggi elettorali fantascientifiche che esistono sin da quando esistono gli Stati Uniti e di politiche che cambiano, che rendono tutto inadeguato; si parla anche del linguaggio della politica e dei media che hanno contribuito a cambiarlo.
La quantità di cose che ho scoperto e imparato è grandissima, come grandissima è la curiosità che mi è rimasta a fine lettura. Ho desiderato che esistesse un Francesco Costa per ogni argomento del sapere umano: imparare sarebbe bellissimo. Molto semplicemente questo è il libro di un narratore eccellente e di una mente appassionata: una combinazione come questa è la ricetta in grado di trasformare delle semplici pagine in un viaggio di scoperta meraviglioso.

Recensito in Italia 🇮🇹 il 21 gennaio 2021
Il suo stile comunicativo mi ha conquistata sin da subito: ha un modo di spiegare molto semplice e al tempo stesso approfondito, a cui si aggiunge un’evidente passione che traspare da ogni parola, rendendo il tutto sempre interessante e coinvolgente. Mi sono immersa tra le pagine come in un rituale, o come in un racconto unico, cosa che è difficile da provare di fronte a un’opera di saggistica.
Mi sono trovata a viaggiare tra stati così diversi tra loro eppure così simili per i cambiamenti che stanno vivendo; la composizione demografica e sociale differisce molto tra uno stato e l’altro e questo rende profondamente inadeguata l’immagine che i media ci propinano; eppure ci sono tendenze, necessità, virtù o storture che si ripetono uguali e percorrono il paese da est a ovest. Grazie all’abile penna di Francesco Costa, io mi sono sentita proprio su quelle strade, in quegli spazi sterminati di nulla, ma anche tra gli hotel poco sobri di Las Vegas o nei quartieri di San Francisco pieni di senzatetto.
Ho ammirato molto la costruzione dei capitoli e delle spiegazioni: sebbene ogni aspetto venga analizzato partendo da molto lontano, è impossibile perdere il filo o annoiarsi. Ogni tassello è destinato ad inserirsi al proprio posto, in un quadro complesso ma mai difficile. Non è sicuramente un saggio che si propone di analizzare la società e la cultura statunitense a tutto tondo, non è un saggio da studiare ecco. Forse però l’obiettivo che si pone è anche più difficile, come per tutti i libri estremamente divulgativi, perché far arrivare al grande pubblico un ritratto così accurato e reso così linearmente, non è affatto semplice. L’abilità straordinaria di questo libro è quella di tentare (e poi riuscire) di dipanare la matassa di storie e pregiudizi, di idealizzazioni e generalizzazioni per giungere ogni volta all’altro capo del filo.
Tutti i contenuti sono estremamente attuali e utili oggi ancora più di un anno fa. Si parla di polarizzazione della politica, di estremismi e conflitti ideologici, delle esigenze a cui l’elezione di Trump ha dato voce; si parla di leggi elettorali fantascientifiche che esistono sin da quando esistono gli Stati Uniti e di politiche che cambiano, che rendono tutto inadeguato; si parla anche del linguaggio della politica e dei media che hanno contribuito a cambiarlo.
La quantità di cose che ho scoperto e imparato è grandissima, come grandissima è la curiosità che mi è rimasta a fine lettura. Ho desiderato che esistesse un Francesco Costa per ogni argomento del sapere umano: imparare sarebbe bellissimo. Molto semplicemente questo è il libro di un narratore eccellente e di una mente appassionata: una combinazione come questa è la ricetta in grado di trasformare delle semplici pagine in un viaggio di scoperta meraviglioso.

E’ da questa affermazione che parte “Questa è l’America“, il libro frutto di anni di ricerche ed esperienze di vita di Francesco Costa, vicedirettore del giornale online Il Post e giornalista inviato sul campo per diverse testate giornalistiche.
Dopo anni di lavoro attorno alle coste statunitensi, tra viaggi, interviste e studi, Francesco Costa ha dato vita a una newsletter settimanale gratuita (disponibile ancora oggi) dal nome “Da Costa a Costa“, che è diventata anche uno dei podcast più ascoltati d’Italia, grazie al suo sguardo lucido, privo di pregiudizi e libero di raccontare come si presentano davvero le cose negli Stati Uniti.
Il libro tocca nodi nevralgici della società del “sogno americano”: dalla questione delle armi, che pone le proprie radici nella tradizione e nella cultura – oltre che nel bisogno di essere in grado di autodifendersi da qualsiasi attacco che mini la libertà del singolo -, alla questione della salute, che abbraccia la sanità e la buona condizione dell’ambiente, spesso distrutto da pesticidi e anni di scorie industriali; dall’uso delle droghe, che paradossalmente nasce da un utilizzo scorretto dei medicinali, e da condizioni mentali sempre più messe alla prova da crisi socio-economiche, fino ad arrivare ad analizzare lucidamente la politica di oggi, che non è altro che un riflesso, una trasformazione di ciò che era un tempo.
“Questa è l’America” è sicuramente un libro che fa arrabbiare, che lascia interdetti, che fa inorridire. Certo, da alcune dinamiche non si salva nemmeno l’Europa, ma ciò che fa degli Stati Uniti la terra del “sogno americano” ha tanti lati oscuri, che è necessario vengano compresi se si vuole capire il presente.
Ne è un caso la lotta per l’uguaglianza: “All men are created egual” era diventato l’obiettivo verso il quale tendere, il paese a cui ambire dalla fine della guerra di secessione americana; tuttavia, ancora oggi abbiamo testimonianze che questa lotta non ha mai cessato di esistere, vedi l’omicidio di George Floyd e il movimento antirazzista Black Lives Matter che è letteralmente insorto. “I problemi da risolvere restano, ma la strada è stata segnata, e l’America continua a restare un Paese speciale” scrive Francesco Costa nel suo libro.
Nonostante il saggio si esaurisca quando Donald Trump era ancora al potere, questo è un dipinto davvero fedele dell’attualità. Per chi avesse ancora qualche domanda, un grosso punto interrogativo, inutile dirlo, a sua disposizione ha il podcast e la newsletter “Da Costa a Costa” che dedica un’attenzione particolare ad altri casi emblematici e necessari per comprendere il ragionamento che guida ogni movimento americano, che sia sociale o economico.
“Questa è l’America“, infatti, come suggerisce lo stesso Francesco Costa, non si esaurisce con l’ultima pagina, è un binario che segna il percorso da seguire per la scoperta dei veri Stati Uniti, che, naturalmente, sono diversi uno dall’altro per conformazione, economia e modo di vivere.
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