Nel 308 d.C. quattro imperatori si riunirono nel mitreo di Carnutum, in Pannonia, lasciando la dedica: “Al Sole Invitto Mitra, benigno protettore delle loro maestà, i successori di Giove e di Ercole, imperatori devotissimi”. Cosa si erano riuniti a fare, per pregare? Infondata conclusione di storici che fingono di ignorare che nei mitrei venivano prese le più importanti decisioni per l’impero romano. Il Sol Invictus Mithras era nato a Roma al tempo di Domiziano ad opera di un certo Tito Flavio Igino Efebiano, liberto giudaico dell’omonimo imperatore. Scopo dell’organizzazione era infiltrare le principali posizioni di potere politico ed economico dell’amministrazione pubblica. A partire dal 110 d.C., infatti, ritroviamo gli adepti di Mitra come funzionari imperiali addetti al controllo delle dogane, dei trasporti, della posta, delle finanze, delle miniere e del commercio. Ma determinante fu il fatto di aver assunto il controllo della guardia pretoriana e dell’esercito, che permise loro di occupare le più importanti posizioni di potere fino a che, nel 193,d.C, riuscirono con Settimio Severo a conquistare il seggio imperiale, per non lasciarlo mai più.
Gli imperatori mitraici favorirono la sostituzione di membri del Senato romano con gli adepti di Mitra, al punto che alla fine del quarto secolo la totalità dei senatori erano mitraici. Una lunga lista dei loro nomi è incisa sul basamento della facciata della Basilica di San Pietro, in Vaticano, stilata a partire dal 305. La cosa che li accomuna è che sono tutti patres mitraici e ben nove di essi rivestono il titolo di Pater Patrum, a riprova del fatto che era qui, nel Vaticano, che si trovava la sede del capo supremo dell’organizzazione mitraica, fianco a fianco, se non addirittura l’una dentro l’altra, con la Basilica fatta erigere nel 320 dall’imperatore Costantino. Prova certa di una intima connessione fra cristianesimo e mitraismo.
Nel 384 d.C. moriva il senatore Vettio Agorio Pretestato, l’ultimo papa (acronimo di pater patrum) mitraico. Il titolo di papa passò in eredità al vescovo di Roma, Siricio, insieme a tutti i beni materiali e spirituali dell’organizzazione. Poco dopo il culto di Mitra fu abolito e tutte le famiglie senatoriali si ritrovarono improvvisamente cristiane. E scandalosamente ricche, perché possedevano più della metà delle terre coltivabili dell’Europa. L’altra metà apparteneva alla Chiesa, i cui vescovi erano nominati esclusivamente fra i ranghi senatoriali.
Nel 476 d.C. il senato decretò la fine della carica imperiale in Occidente, affidando la difesa dei propri interessi e privilegi al barbaro Odoacre, in Italia, ai Franchi, ai Burgundi e ai Visigoti nel resto d’Europa. Sorsero allora unità territoriali formalmente indipendenti, ma di fatto soggette, tramite i vescovi, al papato romano, a cui pagano le decime. Le terre della Chiesa e delle famiglie senatoriali non furono mai espropriate dai barbari.
Dopo un paio di secoli i proprietari terrieri ripresero il potere politico e militare con i Carolingi. Il giorno di Natale dell’800, a Roma, venne incoronato imperatore Flavio Anicio Carlo, della potente famiglia senatoriale degli Anici, meglio noto come Carlo Magno, campione del papato e del cristianesimo. Con lui si impose una classe nobiliare formata da grandi proprietari terrieri, tutti discendenti da antiche famiglie senatoriali. Sono i veri fondatori dell’Europa moderna.
Ben a ragione, quindi, la Chiesa ha richiesto di mettere in risalto le radici cristiane nell'atto costitutivo dell’Unione Europea. Ma perché anche quelle giudaiche? Forse perché la religione cristiana è stata fondata da San Paolo, che era ebreo? Non propriamente. Quel che nessuno storico ha mai evidenziato è che l’accesso al livello operativo dell’organizzazione mitraica era riservato esclusivamente ai primogeniti delle famiglie giudaiche che avevano seguito Giuseppe Flavio a Roma dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme. L’Europa è stata costruita dai loro discendenti
![LE RADICI GIUDAICO-CRISTIANE DELL’EUROPA di [Flavio Barbiero]](https://m.media-amazon.com/images/I/51PS9FsEepL._SY346_.jpg)
