Per il gameplay è probabilmente il miglior Splinter Cell di sempre, con un perfetto bilanciamento tra azione, spettacolarità e stealth. Tuttavia la trama è così e così e alcuni livelli non hanno un design molto brillante: alcune parti sono davvero noiose, altre facilissime e altre ancora così infarcite di nemici che finiscono inevitabilmente in sparatorie.
L'intelligenza artificiale è molto migliorata nelle fasi stealth: cercano di prendere il protagonista alle spalle e sono attenti a ogni rumore, inoltre ogni volta che si ripete la missione hanno un comportamento leggermente diverso. Diversa cosa durante le sparatorie: sono molto difficili perché bastano pochi colpi per far fuori Sam, ma l'impressione è che i nemici si comportino in modo disorganizzato, confusionario e talvolta stupido ma soprattutto poco naturale e credibile. Inoltre, i nemici sono privi di personalità: non sembrano granché spaventati e nessuno è più coraggioso, stupido o goffo degli altri. Sono tutti uguali: che provengano da un'organizzazione terroristica, dall'addestramento dell'esercito o siano incompetenti rapinatori alle prime armi, davanti alle stesse situazioni si comportano tutti nel medesimo modo.
Piacevoli alcuni dettagli: se notano che il loro compagno è scomparso si mettono a cercarlo, ad esempio. Purtroppo ciò mette anche in risalto alcune mancanze e incoerenze: ad esempio se trovano la pistola del loro compagno per terra neppure la notano.
Tutti questi sono, in ogni caso, difetti comuni un po' a tutti i giochi della serie e nel complesso, ripeto, l'intelligenza artificiale è molto migliorata.
La grafica è ottima, ma, anche in questo caso, il problema è che i nemici sono tutti uguali (e per niente dettagliati).
Ho trovato noiosa la gestione dell'aereo -come in double agent, in cui si ritornava in prigione, anche qui tra una missione e l'altra si viene riportati in un ambiente tridimensionale, l'aereo base per l'appunto-, ma per fortuna quasi tutto può ciò che si può fare camminando avanti e indietro nell'aereo (aggiornare armi, avviare missioni ecc..) lo si può fare anche rapidamente dal menù. Il che ovviamente mette in luce la sua inutilità (a differenza di Double Agent in cui il tutto era molto più funzionale alla trama).
Il doppiaggio italiano, come al solito, è penoso. Perlomeno c'è Luca Ward, ma proprio la sua presenza mette in risalto l'inadeguatezza degli altri: in un dialogo ad esempio si sente una parola strana pronunciata via radio; quando Sam, doppiato da Luca Ward, la ripete pronunciandola correttamente, si capisce che quello era semplicemente un nome in codice in inglese che però era stata storpiata dal doppiatore dell'interlocutore radio. Questo è indice dell'approssimazione e della superficialità con la quale è stata condotta l'operazione di doppiaggio che in generale è piatto, scialbo e calibrato male. Però forse anche questo è leggermente migliore ai precedenti capitoli.
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