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Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito) Copertina flessibile – 27 aprile 2017
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- Lunghezza stampa319 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreBUR Biblioteca Univ. Rizzoli
- Data di pubblicazione27 aprile 2017
- Dimensioni14.5 x 3.2 x 21.8 cm
- ISBN-10881709336X
- ISBN-13978-8817093361
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Dettagli prodotto
- Editore : BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (27 aprile 2017)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 319 pagine
- ISBN-10 : 881709336X
- ISBN-13 : 978-8817093361
- Peso articolo : 400 g
- Dimensioni : 14.5 x 3.2 x 21.8 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 62,576 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 755 in Elettrodomestici speciali
- n. 10,918 in Romanzi rosa (Libri)
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Ho scoperto questo romanzo per puro caso navigando su amazon in cerca di qualcosa da leggere sotto l’ombrellone, e attratta dalla trama, dalle recensioni positive e dal prezzo basso dell’e-book l’ho comprato al volo.
Iniziato e terminato nell’arco di un paio d’ore “Tutta colpa del mare – anche un po’ del mojito” è stata una piacevolissima compagnia, una lettura davvero divertente e spassosa che mi ha fatto morire dalle risate.
Avete presente il primo amore? E il detto “il primo amore non si scorda mai”?
Ecco, “Tutta colpa del mare - e anche un po’ del mojito” ci racconta proprio la storia di un primo amore, quello vero con l’A maiuscola. Quell’amore che anche dopo tanti anni, anni passati separati, rimane sempre li sepolto nel nostro cuore per poi tornare fuori all’improvviso e prepotentemente scombussolandoci completamente la vita.
Questo è quello che è successo a Maia Marini.
Maia Marini è una ragazza alla soglia dei trenta che pare avere tutto dalla vita: Lapo un ricco e noioso fidanzato proveniente da una ricca famiglia, un lavoro presso una delle più famose agenzie di comunicazione di Milano, tre migliori amiche con cui passare il week end per festeggiare l’addio al nubilato di Diana – migliore amica e futura cognata.
Tutto va a gonfie vele per Maia, a mandarla completamente in tilt è il luogo in cui si svolge la festa di addio al nubilato di Diana. La Versilia.
In Versilia, Mara ha passatogli anni più belli della sua vita. Tutte le sue estati fino ai diciassette anni le ha passate su quelle spiagge. Li ha lasciato non solo in suo cuore, ma anche degli amici e il suo primo amore: Marco.
Marco e Maia – Tonno e Apetta come erano soliti chiamarsi nei momenti più teneri. Si sono conosciuti parecchi anni prima sulle spiagge della Versilia, sono diventati prima amici e poi si sono innamorati perdutamente l’uno dell’altra. Le loro strade si sono poi separate e per anni non si sono mai più ricongiunte fino all’addio al nubilato di Diana, dove complice un bicchiere di mojito… pardon, parecchi bicchieri di mojito le strade di Apetta e Tonno entrano in rotta di collisione. Mandando letteralmente in tilt Maia e la sua vita.
La mattina dopo l’addio al nubilato, Maia si sveglia, con i postumi di una sbronza colossale, al fianco di Marco, la casa completamente distrutta e alcun ricordo di quello che è accaduto la notte precendente.
Mentre cerca di rimettere a posto il caos causato da una serata a base di mojito, Maia cerca di capire se ha realmente mandato all’aria la sua vita e la sua felicità o se invece tutto quello che è accaduto rappresenta un nuovo inizio.
Con una prosa scorrevole e incalzante, dove l’autrice intreccia alla perfezione il folle presente della protagonista – alle prese con una suocera ingombrante e un fidanzato fissato con l’alimentazione – e il passato – in cui rievoca il dolce ricordo dell’estate dei suoi diciassette anni e del suo primo amore, Chiara Parenti ci racconta una storia frizzante, fresca e assolutamente divertente.
“Tutta colpa del mare – anche un po’ del mojito” è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, capace di strappare al lettore sonore risate, ma è anche un romanzo capace di far palpitare il cuore di noi lettrici romantiche tramite la dolcissima storia di un primo amore che non si scorda mai.
Do a questo romanzo 4 stelline – non perché non se ne meriti cinque, ma solo perché avrei preferito vedere un maggior approfondimento dei personaggi secondari. I personaggi secondari sono molto numerosi: i componenti della band di Marco, le amiche di Maia, Lapo – tutti questi personaggi, rimangono sullo sfondo e sarebbe stato bello sapere qualcosa di più su di loro.
Recensione presente anche sul blog Camminando tra le pagine
Chiara Parenti. Chiara Parenti è una sagoma! Non posso aggiungere chissà quanti aggettivi per esprimere l'ilarità che il suo modo spensierato e sbarazzino di scrivere mi ha trasmesso. Già dalle primissime pagine mi sono ritrovata a ridere come una povera demente, con mio marito che mi guardava (ormai avvezzo a tali esternazioni) con l'espressione del “Ci risiamo, o è incinta o ha bisogno di una pasticchetta”. Viene naturale, dopo aver letto “Tutta colpa del mare” uniformarsi allo stile dell'autrice, cercando il modo di vedere in maniera ironica ogni lato e sfaccettatura del vivere quotidiano. Non si tratta tanto di gag spassose, quanto di espressioni che rimangono in testa e che non si vede l'ora di adottare nella vita comune. Il romanzo breve della Parenti è un inno alla vita, alla speranza, al raggiungimento di quella bellissima frase che la Fata Madrina (che nel caso dell'autrice è personificata da Alessandra Bazardi) canta a una Cenerentola affranta e demoralizzata: I sogni son desideri. Per Maia, o Apetta che dir si voglia, la Versilia rappresenta il giro di boa dopo il quale la vita deve per forza prendere una svolta che decreterà il resto della propria esistenza. Come spesso accade, raggiunta l'età degli “enta”, si pensa che la propria strada sia prestabilita, diritta e impostata , quasi fosse impossibile modificarne anche solo una traversa. La Parenti dimostra che non è così, che il destino può essere scelto e modificato anche quando non se ne sente minimamente il bisogno. Devo dire che, leggendo sotto la trama ironica, poi, si scopre una profondità di concetti da rimanerne sbalorditi. Sbalorditi per la naturalezza e la semplicità con la quale vengono narrati. Senza essere pesante o struggente, Chiara parla di condizionamento emotivo, di pressione psicologica al limite della sopportazione, di mobbing lavorativo e familiare. Sembra impossibile leggere una sottotrama del genere, eppure Madre e Ciccio Cianuro, nonché l'odiatissimo Lapo, rappresentano proprio il negativo che la vita a volte riesce a propinare. E Marco, o Tonno, il positivo a cui ognuno dovrebbe aspirare per essere felice. Un amore alla Maxibon, che sembra addirittura di vedere un giovanissimo Stefano Accorsi dare un morso al gelato e dire, ammiccando a una timida Apetta, “Two is megl che one!” Risulta, per tanto, impossibile non farsi travolgere da “Tutta colpa del mare (e anche un po' di mojito)” , dal suo linguaggio colloquiale e dalle battute degne della Gucciari (memorabile il cast di The Walking Dead e la scena della probabile prole di Maia e Lapo). Si respira una forte contaminazione dei chick lit d'oltreoceano, dal quale la Parenti sembra aver assorbito tutto il positivo, tralasciando le note tediose o poco originali. Insomma, per dirla in parole semplici, la Parenti spacca e... wow! Tutta colpa del mare è assolutissimamente da leggere!