![Fotocamera digitale Ricoh GR IIIx [Lung. f. 40 mm] [Dotata di sensore CMOS da 24,2 M APS-C ] [La fotocamera istantanea per ec](https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/81kfohQb97L._AC_UL160_SR160,160_.jpg)
![Fotocamera digitale Ricoh GR IIIx [Lung. f. 40 mm] [Dotata di sensore CMOS da 24,2 M APS-C ] [La fotocamera istantanea per eccellenza] [Avvio in circa 0,8 secondi] [AF ad alta velocità]](https://m.media-amazon.com/images/I/81kfohQb97L._AC_SS450_.jpg)
Da felice possessore della Fuji X100T, volevo fare un upgrade tenuto conto del salto tecnologico intervenuto da quando ne è cessata la produzione (2017).
Rispetto alle serie precedenti, questa fotocamera è stata costruita con materiali di qualità superiore: esteticamente bellissima, (quasi) completamente weatherproof (per esserlo al 100% occorre montare un costoso anello sull’obiettivo), dall'intramontabile fascino vintage e molto solida in mano, con finiture eccellenti, pur mantenendo dimensioni e peso che la rendono facilmente trasportabile. L’ergonomia potrebbe non piacere ad alcuni, d’altra parte è lo scotto da pagare perché la fotocamera risulti compatta e di dimensioni relativamente contenute. L’obiettivo, quasi completamente incassato nel corpo macchina, rimane un capolavoro di ingegneria.
Che io sappia, solo la Leica Q ha caratteristiche complessivamente superiori (FF , 47MPX ed un obiettivo favoloso) a questa bellissima compatta Fuji, ma costa quasi 4 volte di più ed è molto più ingombrante. Ciò nonostante, la Fuji X100V non è affatto la “Leica dei poveri”, non fosse altro per la solidità costruttiva, la compattezza, il fantastico set di profili colore disponibili, la piacevolissima grana che ricorda molto la pellicola e per i jpeg immediatamente utilizzabili, senza dover lavorare troppo in PP.
Obiettivo 23mm (35mm equivalente) riprogettato, migliorato e più nitido rispetto alle serie precedenti. Anche la nitidezza è migliorata, soprattutto alle brevi distanze. Ma è rimasto sempre f/2.0, a questo punto qualcosa si poteva ancora fare per renderlo un po’ più luminoso, portandolo magari a 1.8 se non 1.7, come il piccolo e fantastico Pana-Leica 15mm. (30mm equivalente su 4/3, costo su Amazon intorno ai 500 euro) che ho montato praticamente fisso su una delle mie Olympus e che uso, spesso, come soluzione ultraleggera anche nei piccoli viaggi con grandissima soddisfazione, per il microcontrasto ed i colori stupendi che riesce ad imprimere sul sensore. Stiamo parlando sempre di una focale fissa, ma spesso non sento davvero il bisogno di altro: sono io a spostarmi per trovare l’inquadratura ed, entro certi limiti, le gambe diventano “il mio zoom”. Da proprietario di fotocamere di vari marchi ho notato, anche sul nuovo modello, che quando la luce non è molto buona i colori rimangono un po’ spenti. Comunque, se saputo ben valorizzare trovando la giusta composizione, posso affermare che l’obiettivo della X100 ha un suo “carattere”, in grado di regalare ottime soddisfazioni, anche scattando o convertendo in B/N.
Rispetto alla mia X100T la velocità’ dell’AF è migliorata, ma in condizioni di scarsa luminosità fatica sempre un po’.
Considerato il prezzo piuttosto elevato e visto che le dimensioni ed il peso sono comunque aumentate, anche se di pochissimo, a questo punto avrebbero potuto dotarla di stabilizzatore IBIS, mutuandolo dal progetto XT-4, uscita più o meno nello stesso periodo. Presumo che inseriranno la stabilizzazione in un eventuale modello successivo (chissà come lo chiameranno). La stabilizzazione è sempre molto utile per evitare foto sfocate scattate in situazioni irripetibili, soprattutto nella “street”, quando magari le impostazioni in quel momento non sono adeguate alla velocità della scena che si presenta davanti. Sicuramente fa guadagnare qualche stop in situazioni di scarsa luminosità quando si devono alzare drasticamente gli ISO.
Ad imitazione della discutibile pratica della Sony, pur essendo una fotocamera piuttosto costosa, non viene fornito il caricabatteria in dotazione ma occorre acquistarlo a parte e quello originale è abbastanza caro. Il modello di batteria è lo stesso della Fuji XT-2 e XT-3 e, nonostante sia più potente, la durata operativa a livello di scatti è aumentata ma rimane non esaltante. Sicuramente occorre procurarsi almeno un’altra batteria di scorta.
Come rilevato da moltissimi fotografi in tutto il mondo, con l’uso intensivo riscalda parecchio sul lato destro. L’esistenza di tale problema, a quanto pare, è stato riconosciuto anche dal produttore.
Non mi sembra che ci sia più l’opzione solo oculare, solo schermo, oculare che si attiva avvicinando l’occhio al mirino, cosa invece molto utile anche per risparmiare la batteria. Sforzandosi ad utilizzare solo il mirino, magari solo per esercitarsi a fotografare secondo la vecchia scuola, non solo si risparmia la batteria riuscendo a fare più scatti, ma ci si concentra di più sul soggetto e sulla composizione, come necessariamente si tentava di fare quando non esisteva il display e, quindi, non c’era la possibilità di vedere subito se una foto era venuta bene oppure no. Lo scopo sarebbe diminuire la quantità delle foto cercando di migliorare la qualità di ogni scatto. Questa, perlomeno, è la filosofia che ha ispirato la scelta costruttiva della bellissima Fuji XPro3 che, rispetto alla X100V, è un prodotto ancora più “di nicchia”.
Non mi è piaciuta molto la rotella della sensibilità ISO sottostante quella della velocità dell'otturatore in quanto, non procedendo a scatti, non fornisce una sensazione tattile al fotografo ed occorre guardare bene a quale valore viene impostata.
Quando si clicca su un tasto del menu per impostare una funzione e, poi, si vuole tornare per modificarla, non si ritorna su quella ma magari su un’altra voce che proprio non interessa modificare. Forse questa cosa un po’ fastidiosa potrà essere migliorata con un aggiornamento firmware.
Come già segnalato da altri clienti, azionando la ghiera per la messa a fuoco manuale si avverte uno strano rumore di sfregamento meccanico, tipo macinazione, che stride alquanto con la qualità costruttiva ed il costo elevato della fotocamera.
In modalità touch-screen, il bellissimo display realizzato a filo del corpo macchina, finalmente tiltabile per offrire nuovi spunti creativi e molto utile nella “street”, è talmente sensibile che, sfiorandolo, si effettuano facilmente scatti involontari, il che può risultare molto fastidioso soprattutto quando è attivato il flash. Fortunatamente si può disinserire e credo che questa sarà l’opzione scelta da molti fotografi.
Come molti hanno già rilevato, il foro per l’inserimento della vite del cavalletto si trova troppo vicino allo sportellino della batteria, cosa che può risultare piuttosto scomodo qualora la si debba sostituire mentre la fotocamera è montata sopra. Si può ovviare a questo inconveniente comprando una custodia compatibile (non quella della Fuji) che abbia il foro di avvitamento centrale e consenta l’eventuale cambio di batteria senza dover togliere la fotocamera dal cavalletto.
La bellissima custodia originale in pelle compatibile con le versioni X100 precedenti non è più utilizzabile, in quanto le dimensioni sono leggermente aumentate. La nuova custodia in pelle della Fuji, progettata appositamente per la X100V, è ovviamente costosa, di ottima qualità ma non ha la stessa praticità d’uso del modello precedente.
Rispetto alla X100F, in questa quinta versione è stato eliminato il selettore a 4 tasti, che poteva risultare utile al fotografo per customizzare alcune funzioni, sostituito completamente dal piccolo joystick. A più di qualcuno questa scelta non è piaciuta.
La disposizione dei tasti sul retro della fotocamera, in effetti, sembra più il frutto del lavoro di un designer che di un vero fotografo. Ad imitazione della Leica ispirata all’essenzialità, ora ci sono molti meno pulsanti da premere. Chi proviene dalle versioni della X100 precedenti, deve abituarsi alla nuova disposizione dei tasti e, come detto, all’assenza di alcune funzioni prima attivabili sul crocino a 4 tasti. Al posto dei simboli, visivamente più intuitivi, ora le funzioni sono scritte sui tasti in lingua inglese. Il tasto Q rimane in posizione un po’ defilata, in alto a destra, come il modello precedente.
Mi sono piaciuti molto i nuovi profili colore Classic Negative, Eterna ed Acros in b/n che, purtroppo, non sono resi disponibili come aggiornamento firmware sui modelli precedenti, come la mia X100T, che è stata prodotta fino al 2017.
Come prima accennato, per rendere la fotocamera completamente weatherproof occorre comprare un costoso anello adattatore a parte, da avvitare sull’obiettivo. Questa scelta di non fornire in dotazione l’anello aggiuntivo ed il caricabatterie, con presumibile non eccessiva spesa da parte del produttore, a corredo di una macchina così costosa, lascia un po’ delusi, ma tant’è…
E’ scomparsa quella bella scritta “Made in Japan” che compariva fieramente incisa sulla fotocamera e che faceva capire visivamente che non si trattava, ad esempio, di un made in China o Taiwan (con tutto il dovuto rispetto). Sono piccoli dettagli che, almeno per alcuni, hanno la loro importanza e contribuiscono a giustificare il prezzo elevato di un prodotto.
Per chi, invece, non ha mai posseduto una Fuji X100 ed ha la possibilità economica di acquistarla, questa ultima versione è davvero il top e sul mercato delle APS-C non esiste un prodotto con quelle caratteristiche ad un prezzo relativamente accessibile. C’è, invero, la Ricoh GR munita di sensore APS-C che ha un obiettivo eccezionale, ma è un 28mm equivalente, non ha il mirino, nell’ultima versione neppure il piccolo flash incorporato, è stabilizzata, è esteticamente bruttina ma ha il vantaggio di passare inosservata e di essere davvero tascabile. Sono due fotocamere non paragonabili sotto tutti i punti di vista e comunque tutto alla fine dipende dall’utilizzo che se ne deve davvero fare.
Chi compra una Fujifilm X100, ora felicemente giunta alla quinta versione, o la ama o la odia, visto che per molti non è facile utilizzare solamente un obiettivo fisso. Io l’ho amata sin dal primo momento, secondo me ha un fascino unico e molto spesso me la porto dietro come unico corpo macchina. Se si è in grado di gestirla e capirne le potenzialità, tenuto conto delle numerose impostazioni di cui dispone, che è davvero un piacere maneggiarla e soprattutto utilizzarla., regalerà sicuramente molte soddisfazioni ed autentici momenti di gioia.
Tuttavia, in considerazione del rapporto qualità/prezzo attuale, dò solamente 3 stelle. Una cosa che, soprattutto in periodi di depressione economica, trovo abbastanza spiacevole è l’oscillazione del prezzo, anche notevole, una volta in discesa e poi addirittura in salita, da un mese all’altro e, a quanto vedo adesso, addirittura di circa 80 euro tra la versione argento e quella nera. Chiaramente sono le leggi del mercato e del marketing, che creano artificialmente dei bisogni e una situazione di scarsità sul lato dell’offerta. Ad ogni modo, per chi fa soprattutto foto street, la versione nera, che nella nuova finitura appare davvero molto bella, offre il vantaggio di una maggiore occultabilità. Aggiornamento: abbassamento a 2 stelle, dopo che ho visto l'assurdo aumento di prezzo richiesto attualmente (che oscilla spesso, arrivando a toccare i 2000 euro), rispetto ai 1377 euro (che secondo me era già una somma spropositata) che avevo pagato io, quando era uscita, nell'anno 2000.
| Produttore | FUJIFILM |
|---|---|
| Numero modello articolo | 16643036 |
| Dimensioni prodotto | 12,8 x 5,33 x 7,48 cm; 478 grammi |
| ASIN | B084H9QLG6 |
