L’era digitale ha stravolto il nostro modo di vivere. Siamo praticamente senza confini e la tecnologia è parte integrante del nostro quotidiano. Ma il progresso tecnologico, in continua evoluzione, non è scevro da effetti collaterali. Se da una parte godiamo di indiscutibili vantaggi nelle comunicazioni, nelle relazioni, nella rapida consegna delle merci e quant’altro, dall’altra subiamo una quasi totale assenza di stimoli motori.
Negli ultimi tempi, con la drammatica pandemia da Covid-19, abbiamo tutti vissuto una marcata condizione di “stasi forzata”. Tuttavia, in molti settori e per molti di noi, la digitalizzazione ha consentito di continuare tante attività. Dallo smartworking alla didattica a distanza, dalle videochiamate con parenti e amici alle consegne del cibo da asporto: protetti in casa si può interagire, anche se in modo virtuale, con il resto del mondo…
Questo scenario ha un costo, più o meno alto, sulla nostra umanità: dalla sofferenza emozionale e psicologica a quella fisico-motoria, dalla composizione corporea al senso di stress, fino alla mancanza di sonno. La nostra biologia impone ritmi e cicli naturali che dovrebbero essere rispettati, al fine di preservare la nostra salute e il nostro benessere.
In questo libro viene presentato uno scenario comune a milioni di persone in tutto il mondo. Una condizione che caratterizza tanti esseri umani, che soffrono quotidianamente di dolori muscolo-scheletrici. Ad ogni modo, non siamo spacciati! Anzi, abbiamo l’opportunità di ritrovare i giusti ritmi attraverso la ricerca di uno stile di vita più sano e “ancestrale”. Si tratta della possibilità di ripescare, nel nostro patrimonio genetico di milioni di anni, quelle capacità che caratterizzano l’essere umano come sistema biologico, unico nel suo genere.
La soluzione e i rimedi per difendersi dagli effetti deleteri della full-immersion digitale sono a portata di mano. Dobbiamo solo scegliere se diventare schiavi di questo mondo digitale o fruirne a nostro piacimento, preservando la nostra umanità.
