La recensione più critica
2 persone l'hanno trovato utile
3,0 su 5 stellePER CONOSCERE L'ORIGINALE FRANCESE DI UN CAPOLAVORO ROSSINIANO
Damariorosarioil 1 luglio 2013
Le Siège de Corinthe é il rifacimento francese del Maometto II, ma, anche se molti brani sono passati da una versione all'altra, si tratta di un'opera molto diversa perché aderisce mirabilmente a quelli che sono i connotati del grandopéra francese. Molto più noto é l'Assedio di Corinto. versione italiana dell'edizione francese, con il ruolo di Neocle affidato ad un contralto (l'originale francese prevede invece un tenore), titolo disponibile in cd registrato nel 1974 dalla EMI con Beverly Sills, Shirley Verrett, Justino Diaz, Harry Theyard diretti da Thomas Schippers con la London Symphony Orchestra (ma é anche disponibile il live del 1969 della storica esecuzione fatta alla Scala con Beverly Sills, Marilyn Horne, Justino Diaz, Franco Bonisolli diretti da Schippers, edizione acclamatissima che aprì la cosidetta Rossini-Renaissance).
Questa edizione, registrata al Festival di Wildbad nel 2010, segue filologicamente l'edizione originale francese andata in scena a Parigi nel 1826 e per molti aspetti é nettamente preferibile all'unica altra edizione presente in cd, quella registrata live a Genova nel 1992 e diretta da Paolo Olmi con Luciana Serra, Marcello Lippi, Maurizio Comencini e Dano Raffanti.
La direzione di Jean-Luc Tingaud é vibrante e convincente e la concertazione molto buona sebbene non raggiunga l'entusiasmante lettura di Schippers.Majella Cullagh é molto conosciuta per aver partecipato ad incisioni per Opera Rara di rari titoli donizettiani e rossiniani, ma nel corso degli anni ha gradatamente perso duttilità e soprattutto nei passi elegiaci non ha il necessario pathos espressivo e non é neanche il caso di paragonarla alla Sills che ha fatto di Pamira uno dei suoi ruoli più famosi. Lorenzo Regazzo é un Mahomet II di bella voce e certo non inferiore a Lippi (purtroppo Samuel Ramey non ha mai cantato la versione francese). I due tenori Marc Sala che é Cléomene e Michael Spyres che é Néoclès hanno timbri alquanto simili, il che é un difetto, ma Spyres emerge particolarmente nel terzo atto con la grande e difficilissima scena di Néoclès e, per mio conto, é il migliore di tutti.Ottima la registrazione, purtroppo la Naxos non acclude il libretto.