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Le ragioni del filo Copertina flessibile – 5 dicembre 2018
Prezzo Amazon | Nuovo a partire da | Usato da |
- Lunghezza stampa210 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreL'Erudita
- Data di pubblicazione5 dicembre 2018
- Dimensioni12.9 x 1.8 x 19.6 cm
- ISBN-108867704494
- ISBN-13978-8867704491
Dettagli prodotto
- Editore : L'Erudita (5 dicembre 2018)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 210 pagine
- ISBN-10 : 8867704494
- ISBN-13 : 978-8867704491
- Peso articolo : 240 g
- Dimensioni : 12.9 x 1.8 x 19.6 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 532,678 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 57,957 in Narrativa contemporanea (Libri)
- n. 75,108 in Narrativa letteraria
- n. 198,611 in Narrativa di genere
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Diario di un eroe
Il racconto di una lotta autentica che non si può non conoscere
Si, lo scrivo convinto. L’autore di questo libro è un eroe del nostro tempo, un grande eroe da saghe nordiche che combattono draghi nascosti in anfratti che fumano come vulcani e che uccidono sputando fiamme letali. Anche se fuor di metafora, Giacomo Mangiaracina è un siciliano dal nome buffo e che poco somiglia a un Sigfrido, ma i draghi che continua a combattere sono assai più letali dei miti nordici le cui stragi comprendono cifre da guerre mondiali. I suoi morti si spengono nel silenzio e tra sofferenze atroci in ogni angolo del mondo stroncati da malattie cardiovascolari, tumori alla bocca, alla laringe, ai polmoni.
Le grandi compagnie che producono tabacco, sono in grado ancora oggi di inondare l’universo mondo di messaggi espliciti e subliminali, di comprare politici e scienziati; hanno avuto, e spesso hanno come sponsor miti di Hollywood e della formula uno, giallisti del calibro di Simenon e poeti e narratori insigni da Baudelaire a Svevo, a D’Annunzio, a Montale…Che non di rado gli dedicano versi convinti. Inizia così una poesia di Baudelaire:
Sono la pipa d’uno scrittore;
basta guardare la mia cera
cafra o abissina per sapere
che il mio padrone è un gran fumatore.
E di Montale:
POI CHE GLI ULTIMI FILI DI TABACCO
AL TUO GESTO SI SPENGONO NEL PIATTO
DI CRISTALLO, AL SOFFITTO LENTA SALE
LA SPIRALE DEL FUMO
Giacomo, nasce giovane fumatore, come tanti, poi scopre la stupidità planetaria di un piccolo piacere assassino e da medico inizia a combatterlo come don Chisciotte a cavallo di ronzini macilenti che pero spesso sorpassano i purosangue. Ma lentamente la convinzione cresce e nonostante che i mezzi siano sempre pochi e la visibilità difficile, come diceva il grande Totò: “Giacomino, da Campobello di Mazara, cento ne fa e una ne pensa” riuscendo a colpire il mostro con le frecce avvelenate della corretta informazione e a ridurne concretamente la potenza salvando migliaia di vita dalla mutilazione e dalla morte.
Arriva a essere docente della Sapienza di Roma che, ovviamente, siccome è un eroe vero, lo ripaga con ben cento euro l’anno, lorde.
Dopo circa quaranta anni di lotte per risvegliare il mondo, su un diversivo che nasconde cinquecento e tre veleni, riuscendo a coinvolgere artisti come Paolo Villaggio, Carol Alt, Enrico Vanzina, parlamentari, ministri sopra tutti il ministro Sirchia, addirittura l’organizzazione di miss Universo. Giacomo, ancora sulla breccia più combattivo che mai, ha deciso di raccontare i momenti cruciali della sua storia di scienza, di ragione e di amore per la vita.
Lo fa con un volumetto che ho letto tutto di un fiato in un pomeriggio e in una notte.
Tranne che in un solo elemento di riferimento, il racconto non ha qualità poetico-letterarie, ma dato il taglio della narrazione, è un pregio. Sono i fatti nudi e crudi a determinare la statura di un eroe che è tale perché si distingue dalla massa per l’opera immensa che compie priva di riscontri monetari proporzionati.
Di poesia però il racconto ne contiene tutte le volte che Giacomo evoca la Sicilia; allora le pagine vibrano e tra le parole vedi sgorgare le fontane antiche, i ruscelli, i profumi, i sapori, la terra e il sangue, l’amore. A riprova che la nostra vera patria rimane quella della nostra infanzia e adolescenza. Commuovono gli accenni narrativi all’antica Selinunte.
Il libro ha molti pregi. In primis l’omaggio dettagliato alla fonte primaria della sua vocazione che è stata la Chiesa Cristiana Avventista del 7° giorno incontrata da giovane laureando in medicina. L’unica comunità della storia che dal suo sorgere (1863) ha sentito la vocazione di promuovere la vita individuando come nemici acerrimi l’alcol e il tabacco.
L’autore non è oggi membro di quella chiesa, ma verso la sua antica comunità è generoso e da l’idea di non averla mai veramente abbandonata. La definisce: “La migliore interpretazione di Ecclesia secondo le Scritture”! e dedica alla relazione della sua vocazione di scienziato dedito alla lotta al tabagismo con quella che divenne la sua comunità di fede ben settanta pagine .
La lettura, è stata per me ancora più commovente perché una parte importante della sua vocazione l’ho in qualche modo vissuta assieme a lui, essendo io allora dirigente della Comunità Avventista Nazionale.
Ho incontrato Giacomo nella sua Campobello, nel suo giardino di limoni e di aranci, nel suo orto invaso da una cucuzza centenara i cui frutti abbiamo anche consumato a pranzo. L’ho incontrato da Ufficiale Sanitario quando temeva per la sua vita
Indimenticabile fu la visita, con Giacomo come amico guida, a Selinunte, soprattutto alla cava di pietra con le colonne rimaste a metà scolpite nella roccia che parevano essere state lasciate lì per la pausa pranzo.
Ma non è l’amicizia, che pur mi è cara di uomo serio, ironico e bonario, che me lo fa considerare un eroe. E’ invece soltanto la sua opera determinata, creativa, efficace che il suo libro racconta anche con troppa misura.
Rolando Rizzo

Diario di un eroe
Il racconto di una lotta autentica che non si può non conoscere
Si, lo scrivo convinto. L’autore di questo libro è un eroe del nostro tempo, un grande eroe da saghe nordiche che combattono draghi nascosti in anfratti che fumano come vulcani e che uccidono sputando fiamme letali. Anche se fuor di metafora, Giacomo Mangiaracina è un siciliano dal nome buffo e che poco somiglia a un Sigfrido, ma i draghi che continua a combattere sono assai più letali dei miti nordici le cui stragi comprendono cifre da guerre mondiali. I suoi morti si spengono nel silenzio e tra sofferenze atroci in ogni angolo del mondo stroncati da malattie cardiovascolari, tumori alla bocca, alla laringe, ai polmoni.
Le grandi compagnie che producono tabacco, sono in grado ancora oggi di inondare l’universo mondo di messaggi espliciti e subliminali, di comprare politici e scienziati; hanno avuto, e spesso hanno come sponsor miti di Hollywood e della formula uno, giallisti del calibro di Simenon e poeti e narratori insigni da Baudelaire a Svevo, a D’Annunzio, a Montale…Che non di rado gli dedicano versi convinti. Inizia così una poesia di Baudelaire:
Sono la pipa d’uno scrittore;
basta guardare la mia cera
cafra o abissina per sapere
che il mio padrone è un gran fumatore.
E di Montale:
POI CHE GLI ULTIMI FILI DI TABACCO
AL TUO GESTO SI SPENGONO NEL PIATTO
DI CRISTALLO, AL SOFFITTO LENTA SALE
LA SPIRALE DEL FUMO
Giacomo, nasce giovane fumatore, come tanti, poi scopre la stupidità planetaria di un piccolo piacere assassino e da medico inizia a combatterlo come don Chisciotte a cavallo di ronzini macilenti che pero spesso sorpassano i purosangue. Ma lentamente la convinzione cresce e nonostante che i mezzi siano sempre pochi e la visibilità difficile, come diceva il grande Totò: “Giacomino, da Campobello di Mazara, cento ne fa e una ne pensa” riuscendo a colpire il mostro con le frecce avvelenate della corretta informazione e a ridurne concretamente la potenza salvando migliaia di vita dalla mutilazione e dalla morte.
Arriva a essere docente della Sapienza di Roma che, ovviamente, siccome è un eroe vero, lo ripaga con ben cento euro l’anno, lorde.
Dopo circa quaranta anni di lotte per risvegliare il mondo, su un diversivo che nasconde cinquecento e tre veleni, riuscendo a coinvolgere artisti come Paolo Villaggio, Carol Alt, Enrico Vanzina, parlamentari, ministri sopra tutti il ministro Sirchia, addirittura l’organizzazione di miss Universo. Giacomo, ancora sulla breccia più combattivo che mai, ha deciso di raccontare i momenti cruciali della sua storia di scienza, di ragione e di amore per la vita.
Lo fa con un volumetto che ho letto tutto di un fiato in un pomeriggio e in una notte.
Tranne che in un solo elemento di riferimento, il racconto non ha qualità poetico-letterarie, ma dato il taglio della narrazione, è un pregio. Sono i fatti nudi e crudi a determinare la statura di un eroe che è tale perché si distingue dalla massa per l’opera immensa che compie priva di riscontri monetari proporzionati.
Di poesia però il racconto ne contiene tutte le volte che Giacomo evoca la Sicilia; allora le pagine vibrano e tra le parole vedi sgorgare le fontane antiche, i ruscelli, i profumi, i sapori, la terra e il sangue, l’amore. A riprova che la nostra vera patria rimane quella della nostra infanzia e adolescenza. Commuovono gli accenni narrativi all’antica Selinunte.
Il libro ha molti pregi. In primis l’omaggio dettagliato alla fonte primaria della sua vocazione che è stata la Chiesa Cristiana Avventista del 7° giorno incontrata da giovane laureando in medicina. L’unica comunità della storia che dal suo sorgere (1863) ha sentito la vocazione di promuovere la vita individuando come nemici acerrimi l’alcol e il tabacco.
L’autore non è oggi membro di quella chiesa, ma verso la sua antica comunità è generoso e da l’idea di non averla mai veramente abbandonata. La definisce: “La migliore interpretazione di Ecclesia secondo le Scritture”! e dedica alla relazione della sua vocazione di scienziato dedito alla lotta al tabagismo con quella che divenne la sua comunità di fede ben settanta pagine .
La lettura, è stata per me ancora più commovente perché una parte importante della sua vocazione l’ho in qualche modo vissuta assieme a lui, essendo io allora dirigente della Comunità Avventista Nazionale.
Ho incontrato Giacomo nella sua Campobello, nel suo giardino di limoni e di aranci, nel suo orto invaso da una cucuzza centenara i cui frutti abbiamo anche consumato a pranzo. L’ho incontrato da Ufficiale Sanitario quando temeva per la sua vita
Indimenticabile fu la visita, con Giacomo come amico guida, a Selinunte, soprattutto alla cava di pietra con le colonne rimaste a metà scolpite nella roccia che parevano essere state lasciate lì per la pausa pranzo.
Ma non è l’amicizia, che pur mi è cara di uomo serio, ironico e bonario, che me lo fa considerare un eroe. E’ invece soltanto la sua opera determinata, creativa, efficace che il suo libro racconta anche con troppa misura.
Rolando Rizzo

Autobiografia molto divertente e piena di significati e consapevolezze.
L’ Amore verso il proprio lavoro.
La Bellezza dei viaggi e del Viaggio della Vita.
Il Rispetto tra persone.
Le Sfide e le Scelte della Vita personale e professionale.
Mentre leggevo i 12 racconti sembrava fossi là con il Dott. Mangia-Uva🤩

Recensito in Italia 🇮🇹 il 8 dicembre 2018
