Molte volte capita di leggere un libro e trovarlo lento noioso e pieno di particolari che si reputano poco interessanti da voler saltare delle pagine o per lo meno paragrafi. Questo capita quando lo scrittore non è in grado di interpretare il desiderio del lettore, in altre parole scrive per se stesso. Intendo come un adolescente che scrive il suo diario segreto. Bello per lui ma noiosissimo per chiunque altro, oppure un sogno narrato, lo ascoltiamo ma non vediamo l'ora che la storia finisca.
Perché?
Semplice per noi non significa nulla, è il sogno di qualcun altro. I personaggi della Monticelli invece non appaiono mai falsi, mai artefatti. Sono persone reali ognuno con la sua personalità. L'eroina stessa non è senza difetti anzi ne è piena. Ha commesso errori che ci fanno faticare ad amarla ma dobbiamo seguitare a leggere di lei. La storia ci appassiona ma ci fa riflettere. Se non sapessi la velocità con cui ha scritto il romanzo penserei che le ci siano voluti anni a strutturare una trama così intricata e delle personalità tanto umane. Sembra quasi che siano loro a raccontare all’autrice le loro storie e lei stia solo trascrivendole per l’umanità.
Evidentemente alla Monticelli viene naturale e questo io lo chiamo talento.