Recensione tratta dal mio profilo Instagram, @elecer86.
È notte quando Kate arriva in stazione, a prenderla è andato suo cognato Paul... sua sorella Sally non è venuta e forse è meglio così: Kate non avrebbe avuto la forza di affrontare l’ennesimo litigio; dopo gli ultimi mesi trascorsi in Siria come corrispondente di guerra, ha già accumulato troppi brutti ricordi e incubi. Ecco perché, mentre è a letto nella vecchia casa di famiglia, Kate pensa che il grido disperato che l’ha appena svegliata sia frutto della sua immaginazione; eppure lo sente ancora, c’è qualcuno nel giardino accanto: un bambino che chiede aiuto... Kate si precipita fuori per soccorrerlo, ma il bambino è sparito. Il giorno successivo va a bussare alla porta della vicina, la quale sostiene di non avere figli. Kate allora prova a parlarne con Sally, però nemmeno lei le crede; l’accusa di essere sull’orlo della follia, schiacciata dal senso di colpa per un incidente avvenuto in Siria: non è riuscita a salvare un bambino.
Ben strutturato, ritmo incalzante e lettura scorrevole. La storia ha catturato la mia attenzione, facendomi divorare il libro in poco tempo. Mi sono piaciuti tanti aspetti, soprattutto il modo di narrare il tutto... alcuni aspetti non mi hanno convinta del tutto, ma consiglio comunque di leggerlo.
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